Raffica di casi

Mangia i funghi raccolti nell'aiuola, le devono trapiantare il fegato

Solo il 5 per cento delle persone che ha ingerito l'ammanite phalloide è sopravvissuto e ha potuto raccontarlo.

Mangia i funghi raccolti nell'aiuola, le devono trapiantare il fegato
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Funghi velenosi raccolti in un'aiuola pubblica di quartiere: una pensionata 72enne è andata incontro a una forma talmente grave di avvelenamento che ha necessitato un trapianto di fegato. Bisogna stare attenti, perché le conseguenze possono essere davvero gravissime. E' successo nell'hinterland milanese, ma casi analoghi si sono registrati anche nel Pavese e nella Bergamasca.

Raccoglie e mangia funghi velenosi: le trapiantano il fegato

Da Giornale dei Navigli

Alla vista, somigliano a grandi champignon (come l'amanita phalloide in copertina), ma celano dietro il loro aspetto rassicurante la certezza di essere velenosi e pericolosi. Non è infatti raro, in periodo autunnale, che la causa di avvelenamenti e, purtroppo, di alcuni decessi, sia l’incauta operazione di raccogliere funghi e mangiarli senza avere la certezza che siano commestibili. Fra i casi recenti con le conseguenze più pesanti c'è quello raccontato dal sindaco di Cesano Boscone, Simone Negri:

“Mi segnalano il caso di un grave avvelenamento da funghi che ha richiesto il trapianto di fegato. Stando a quanto mi hanno riportato, i funghi sarebbero stati raccolti proprio in quartiere. Mi spiace molto per la persona coinvolta e mi auguro di cuore che possa uscire da questa brutta avventura al più presto”, aggiunge il sindaco che sottolinea “l’estremo pericolo legato ai funghi: comprateli da rivenditori sicuri e certificati, evitate di raccoglierli a meno che non siate grandi esperti. Di certo, non raccoglieteli a Cesano”.

Anche altri sindaci hanno fatto lo stesso appello, per scoraggiare i raccoglitori di funghi improvvisati.

E c’è anche, sui social, chi propone un’altra riflessione:

“Non è solo rispetto per la propria salute e vita, ma anche per quella degli altri – commentano gli utenti –. Un gesto sconsiderato può privare di un trapianto chi aspetta da tanti anni un organo”.

Gravissimo 50enne: sintomi scambiati per Covid

Da Prima Pavia

Anche un pavese di 50 anni rischia il trapianto di fegato a causa di un avvelenamento da funghi. Attualmente si trova ricoverato in gravi condizioni presso gli Ospedali Riuniti di Bergamo. La vicenda è avvenuta in Lomellina, pochi giorni faIl 50enne, insieme alla sua famiglia, ha colto dei funghi nel giardino di casa non accorgendosi accorto che tra i vari porcini si trovava anche l’Amanita Phalloide, un fungo altamente velenoso. Il giorno dopo averli cucinati e consumati, infatti, madre e figlio hanno cominciato ad accusare un forte mal di stomaco, vomito e nausea. Inizialmente hanno pensato ad un attacco influenzale. Ma visto che i sintomi non cessavano ma anzi aumentavano, dopo due giorni si sono recati al pronto soccorso di Vigevano, ipotizzando anche una probabile infezione da Covid. I medici hanno immediatamente capito di trovarsi invece di fronte ad un’intossicazione alimentare. Purtroppo, le condizioni del figlio 50enne erano già largamente compromesse e l’unica speranza di salvezza è stato il trasferimento in un centro specializzato per i trapianti di fegato. La madre 80enne è stata invece ricoverata a Vigevano, ma non si troverebbe in pericolo di vita.

Anziana salva per miracolo

Da Prima Bergamo

Ha del miracoloso infine quanto accaduto a una signora bergamasca di 88 anni che era rimasta intossicata insieme alla sua badante, la quale aveva raccolto qualche fungo nella zona...fra cui l’amanita falloide. Parliamo di uno dei funghi più pericolosi se mangiati a causa della sua tossicità elevata. Solo il 5 per cento delle persone che lo hanno ingerito sono sopravvissute e hanno potuto raccontarlo. Le donne sono state curate con una terapia a base di carboni attivi che ha funzionato e il sangue delle due pazienti, dopo quattro giorni di trattamento, ha iniziato a purificarsi. Un raro lieto fine.

amanita falloide

amanita falloide

Si rammenta che esiste un servizio di ispettorato micologico alla Ats, ma considerata la situazione epidemiologica e le difficoltà del sistema, il controllo dei funghi deve essere effettuato esclusivamente previo appuntamento. Meglio, per chi non è esperto, evitare di raccogliere funghi potenzialmente mortali.

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