Responsabilità

Vaccino antinfluenzale, le farmacie venete rinunciano alla loro quota: "Grande spirito di squadra"

L'annuncio ieri dell’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, al termine dell’incontro con Federfarma Veneto, Farmacie Unite Veneto e Assofarm Veneto.

Vaccino antinfluenzale, le farmacie venete rinunciano alla loro quota: "Grande spirito di squadra"
Pubblicato:
Aggiornato:

Federfarma Veneto, Farmacie Unite Veneto e Assofarm Veneto hanno comunicato di rinunciare alla quota di vaccini antinfluenzali riservati loro dalla Regione.

Vaccino antinfluenzale, il "grazie" dell'assessore Lanzarin

“Grazie al grande senso di responsabilità delle Organizzazioni dei farmacisti del Veneto, cui esprimo massima gratitudine, il sistema sanitario pubblico regionale potrà disporre di ulteriori 30.000 dosi di vaccino influenzale”.

Lo annuncia l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, al termine dell’incontro nel corso del quale Federfarma Veneto, Farmacie Unite Veneto e Assofarm Veneto hanno comunicato di rinunciare alla quota di vaccini antinfluenzali riservati loro dalla Regione.

“I nostri farmacisti – ha aggiunto l’assessore – hanno fatto questa scelta dimostrando un grande spirito di squadra, rendendosi conto della difficoltà della situazione, e lasciando queste dosi a disposizione del sistema sanitario pubblico Li ringrazio io – conclude la Lanzarin – anche a nome delle migliaia di persone ancora a rischio alle quali sarà possibile erogare l’antinfluenzale”.

Vaccino antinfluenzale, le farmacie venete rinunciano alla loro quota: "Grande spirito di squadra"

L'incontro di ieri

Commenta Andrea Bellon, Presidente di Federfarma Veneto, parlando anche a nome dei colleghi delle altre Organizzazioni:

“Nell'incontro di oggi (ieri, giovedì 26, per chi legge, ndr.) la Regione ci ha manifestato l'impossibilità di garantire alle farmacie l'aliquota di dosi di vaccino antinfluenzale analoga a quella consegnataci negli anni passati. Ancora una volta le farmacie venete hanno voluto dare un segnale di vicinanza alle fasce più deboli della popolazione in un momento in cui non vi sono vaccini per tutti. Per questo, ed  in considerazione del momento di emergenza, abbiamo accolto le motivazioni della Regione”.

Seguici sui nostri canali