Incredibile a Bergamo

Ricoverato e morto per Covid: l'infermiere gli ha prosciugato anche il conto in banca

Con l'aiuto della fidanzata appena 24enne, ha prelevato ben 6mila euro fra contanti e acquisti.

Ricoverato e morto per Covid: l'infermiere gli ha prosciugato anche il conto in banca
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La prima cosa che lascia sbigottiti è che sia accaduto proprio a Bergamo, la provincia più vessata in assoluto dalla pandemia. Che poi un anziano ricoverato e poi purtroppo morto a causa del Covid-19 abbia subito anche l'oltraggio di essere derubato dall'infermiere che avrebbe dovuto assisterlo, beh questo lascia francamente senza parole.

66enne ricoverato e morto per Covid a Bergamo

Da Prima Treviglio

E' successo a quale chilometro dal capoluogo orobico, al Pronto soccorso del Policlinico San Marco di Zingonia, vittima un 66enne ricoverato per Covid e deceduto il 14 aprile scorso. A derubarlo, senza alcuno scrupolo, è stato un infermiere di 41 anni, che in poche settimane ha prelevato e utilizzato 6mila euro.

Il 13 marzo 2020, in piena emergenza sanitaria, a lockdown appena iniziato e ospedali già quasi al collasso, un 66enne viene portato al Pronto soccorso. Le sue condizioni sono critiche tanto che il 18 marzo viene trasferito in terapia intensiva, dove morirà il 14 aprile.  E’ al Pronto soccorso che l’uomo, già in precarie condizioni, subisce il furto.

L'infermiere gli ha prosciugato il conto in banca

A sfilargli il bancomat dal portafogli è un infermiere. In poche settimane, il 41enne, con l'aiuto della fidanzata appena 24enne, preleva ben 6mila euro dal conto corrente in contanti e acquisti. Movimenti che insospettiscono i famigliari del 66enne, che si rivolgono alle Forze dell'ordine.

L'epilogo di questa bruttissima vicenda si verifica il 4 agosto: al termine delle indagini, la Polizia locale si presentata a casa dei due, il 41enne tenta addirittura la fuga, per fortuna invano. I due dovranno rispondere delle loro azioni in primis davanti a un giudice, ma non solo.

Durissima reazione dell'Ordine degli infermieri

“L’atto compiuto da un infermiere nei confronti di un anziano paziente colpito da Covid (e poi deceduto) di sottrargli a scopi fraudolenti il bancomat, lascia sconcertati gli infermieri e l’Ordine professionale che esprimono riprovazione per l’odioso reato appurato dagli inquirenti – si legge nella nota firmata dal presidente dell’Ordine degli infermieri Gianluca Solitro – Il reato ipotizzato non fa parte, come qualunque altro reato nei confronti degli assistiti, né della cultura né della professionalità degli infermieri che ogni giorno, con altruismo e spirito di sacrificio, dedicano le loro energie alla cura e all’assistenza di chi vive la fragilità della malattia o della disabilità”.

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