Castelfranco, vigile del fuoco: "Una vocazione"

Paolo Galante, 56 anni, castellano doc, capo del Distretto ovest. Sono stati ben 491 gli interventi portati a termine da inizio 2019.

Castelfranco, vigile del fuoco: "Una vocazione"
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Castelfranco, vigile del fuoco: "Una vocazione". La sua vocazione di Vigile del fuoco, perché di questo si tratta, ha radici lontane ma al tempo stesso vicinissime. Distanti cronologicamente, eppure si direbbe a «chilometro zero» per quanto attiene alla geografia. E’ lo stesso Paolo Galante, 56 anni, castellano doc, capo del Distretto ovest (che comprende anche le aree di Asolo e Montebelluna) e del distaccamento di Castelfranco dei Vigili del fuoco, a sottolinearlo.

Le origini di una passione

«Ero bambino e dalla casa dei miei nonni, che si trovava proprio di fronte all’attuale caserma (di via Pietro Damini, sede dei pompieri locali sin dal 1962, ndr.), vedevo partire i mezzi di soccorso e ne ero affascinato». Tutto cominciò così. Poi, per restare in tema, sulla base di quella scintilla è divampato l’unico «incendio» che il capo reparto non è ancora riuscito a spegnere. «Ho scelto di fare il militare come Vigile del fuoco e a 23 anni ero già permanente». Da dieci, nell’arco di una carriera che dura da oltre trent’anni, è appunto a capo del distaccamento castellano. «Serviamo 16 comuni, sconfinando spesso per ragioni logistiche anche nelle provincie di Padova e Vicenza - spiega Galante - In totale qui siamo in 28, tutti permanenti. Abbiamo in dotazione tre mezzi di soccorso, una Ps (la classica autopompa serbatoio), un’autobotte da 8 litri e un fuoristrada per il soccorso».

I numeri sul territorio

Da gennaio 2019 il distaccamento, che dipende dal comando provinciale di Treviso guidato dal dottor Giuseppe Lomoro, ha portato a termine ben 491 interventi nei 16 comuni di competenza. «Siamo in linea con le medie degli anni precedenti - prosegue Galante, che convive con la compagna Alessandra e ha un figlio di 26 anni, Nicola, già medico - Ovviamente lo spegnimento incendi è tra gli interventi più frequenti che conduciamo, anche se, grazie al servizio di prevenzione rischi, negli anni le percentuali dei roghi sono diminuite. Poi ci sono gli incidenti stradali: essendo noi un crocevia attraversato da diverse importanti arterie, il fenomeno incide molto. Infine ci sono gli interventi più di routine: apertura porte, ascensori, soccorso ad animali». Un capitolo a parte merita invece il tema dell’acqua. «Castelfranco è in mezzo a diversi corsi d’acqua importanti e quindi sono frequenti episodi di fuoriuscite e relativi allagamenti - sottolinea il capo distaccamento - Anche se bisogna dire che, con i bacini di contenimento, il pericolo si è sensibilmente ridotto». Mentre sempre più spesso, come confermato anche durate quest’ultima estate, si ha a che fare con fenomeni di precipitazioni brevi ma intense: le cosiddette «bombe d’acqua».

Episodi che lasciano il segno

Durante uno stato di servizio lungo 33 anni, inevitabilmente si affrontano rischi e situazioni limite che segnano e, se superate, possono far crescere. Per Galante una di queste risale sicuramente al 2001. «Ero in servizio a Vicenza e mi trovai in prima linea durante una fuoriuscita importante di Gpl - racconta - Presi il coraggio a due mani e cambiai le flange (una parte meccanica simile a un rubinetto, ndr.). Sarebbe bastato il minimo errore per provocare un’esplosione colossale e di me non sarebbe rimasto più nulla». Ma ce la fece e, proprio grazie a quell’intervento ad altissimo rischio, venne poi decorato con la medaglia d’argento al Valor civile dal presidente della Repubblica Ciampi. Non solo: è stato successivamente nominato anche Cavaliere al merito della Repubblica e ufficiale. Sull’area castellana, invece, sono almeno due i ricordi indelebili. «L’incendio all’albergo Roma qui in centro a Castelfranco, quando, in una notte di duro lavoro, riuscimmo a domare le fiamme e a portare in salvo tutti gli ospiti della struttura». Era il mese di giugno del 2014 e quell’operazione ad alto rischio valse al distaccamento un riconoscimento da parte del Comune. «Un altro grosso incendio, che ci ha impegnato molto, è stato quello alla Ceccato, azienda di smaltimento rifiuti in zona industriale».

Unici in Italia

Il distaccamento di Castelfranco può inoltre godere di un primato nazionale: dallo scorso maggio ha un monumento e una piazza espressamente dedicati. «Un grande motivo di orgoglio per noi - evidenzia Galante - Tutto è nato da una domanda che mi sono posto: “Perché quasi tutte le Forze dell’ordine o simili hanno monumenti dedicati e noi no? In fondo qualcosa di buono per la comunità credo lo facciamo». Di qui un iter che ha portato all’individuazione di una pizzetta privata ad uso pubblico (ora concessa in comodato d’uso per 30 anni ai Vigili del fuoco), in cui è stata eretta una statua in bronzo, alta due metri, realizzata dal famoso scultore Carlo Balljana. Per realizzarla però serviva una cifra importante. «Ma per fortuna ci è stata donata da un benefattore, Bruno Zago, che ha subito acconsentito a versare l’importo».

Il consiglio

Il distaccamento di Castelfranco non ha volontari, ma se qualcuno volesse diventarlo e si presentasse da lei, cosa gli suggerirebbe? «Gli direi che questa è un’attività affascinante, all’insegna dell’imprevisto e con una certa dose di rischio - chiosa Galante - Ma che la gratificazione di aiutare le persone in difficoltà e ricevere da loro un riconoscimento, è assolutamente impagabile. Ma ci tengo a ribadire che questa del Vigile dl fuoco è una missione, una vocazione: per farla lo si deve avere già dentro».

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