«Palio da record, ma serve la sede fissa»
Nicola Palumbo rilancia la richiesta al Comune di Montebelluna per non rischiare di far morire la manifestazione, sostenuta dai volontari

«Palio da record, ma serve la sede fissa» . L’edizione del trentennale del Palio del Vecchio mercato, preceduta a giugno dal Palio delle Leggende, si è chiusa con un ottimo bilancio di presenza (50mila nei sei giorni della manifestazione) e di riuscita complessiva degli eventi proposti. «Ci mettiamo tanto impegno - racconta uno stanco ma soddisfatto Nicola Palumbo, presidente dell’Ente Palio - e siamo stati baciati anche dal bel tempo che ha favorito la partecipazione e la riuscita. Sappiamo bene quanta gente può attirare il Palio: solo i volontari delle contrade sono duemila e poi gli eventi rivolti specialmente al pubblico giovane hanno avuto un forte richiamo. La sera della festa Random abbiamo contato 8mila accessi (anche quattro pullman da Castelfranco) , ma senza mai superare quota 6mila nell’area della piazza; gestirlo non è stato facile e ringrazio chi ha garantito controlli severi, ma giusti, con un po’ di buon senso. L’ordinanza comunale che vietava la vendita di bevande in vestro è stata apprezzata da tutti. Alla fine le auto portate via sono state solo una trentina».
Completato lo smontaggio dei capannoni
Completato in questi giorni lo smontaggio dei capannoni, si è dovuto procedere anche a rimaneggiare tutti i rifiuti. «I bicchieri che abbiamo usato - piega Palumbo - erano in materiale compostabile, ma molti non lo sapevano e sono finiti erroneamente nella plastica». Rimane aperta la questione della sede. «In questi anni abbiamo raggiunto un livello molto buono e possiamo crescere ancora, ma con questi spazi e questo modello organizzativo non si può fare di più. La sede fissa è l’assicurazione sulla vita del Palio: tutti gli eventi di natura popolare ce l’hanno, la fatica e il sacrificio che si fanno sono enormi, con persone che prendono ferie per dare una mano. Ma non possiamo durare per molto. Ribadisco quindi l’appello alle istituzioni; e il sindaco si è detto pubblicamente favorevole all’ipotesi di una sede attrezzata che possa tornare utile per tutto l’anno anche ad altri. Se capisco che le intenzione sono positive possiamo tenere duro, perché motivare i ragazzi non è facile».
Le opzioni in campo sono due
«Al Parco Manin, che verrebbe maggiormente valorizzato e vissuto oppure, per non allontanarsi dalle piazze, all’ex pretura, dove però è depositato l’archivio per altri 4 anni». Sembra che possa avere un seguito il palio femminile, nato in corsa quest’estate. «Già altre due squadre si sono proposte; certo bisognerebbe trovare una collocazione migliore per questa gara o alla domenica oppure in notturna. Di sicuro non rifaremo l’evento di giugno, ma potrebbe essere un palio per i bambini; confermiamo invece il Palio del Centenario con i Comuni vicini, con cui collaboriamo per i rispettivi eventi. Mi dispiace solo che Castelfranco abbia scelto la stessa nostra data.