Fondazione Filiera Italia, Moavero Milanesi presidente: il plauso di Coldiretti Treviso
Con la nomina della nuova “squadra” Filiera Italia diventa Fondazione senza scopo di lucro e apre alla partecipazione in qualità di soci di aziende e enti.
Fondazione Filiera Italia, Moavero Milanesi presidente: il plauso di Coldiretti Treviso
Enzo Moavero Milanesi è stato eletto presidente di Fondazione Filiera Italia, la nuova realtà che riunisce il meglio della produzione agricola nazionale, rappresentata da Coldiretti, dell’industria alimentare, con oltre 60 protagonisti nazionali, e della distribuzione, ora allargata alle più importanti componenti del sistema Paese.
Il plauso della Coldiretti trevigiana
La notizia fa giungere da Treviso un plauso dalla Coldiretti trevigiana presieduta da Giorgio Polegato e diretta da Antonio Maria Ciri al nuovo presidente e alla stessa Fondazione Filiera Italia: “Investire nell’agroalimentare significa guardare al futuro positivamente. Filiera Italia sarà l’incubatrice di riflessioni, proposte ed iniziative nella duplice prospettiva di esortare al continuo miglioramento qualitativo e sostenibile delle produzioni italiane e dei benefici per i consumatori ovunque nel mondo. Una fucina attiva, in sintonia con i più attuali orientamenti dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite per pervenire a risultati concreti, promuovere e tutelare l’eccellenza dell’intera filiera agroalimentare” ha affermato il presidente Enzo Moavero Milanesi che è Direttore della School of Law dell’Università LUISS, Guido Carli (Roma) e professore al Collège d’Europe (Bruges, Belgio) ed è stato tra l’altro dal 2018 al 2019, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e dal 2011 al 2014 Ministro per gli Affari Europei dopo aver fatto parte fra il 2006 e il 2011 della Corte di Giustizia UE, a Lussemburgo, quale Presidente di Sezione e giudice del Tribunale dell’Unione Europea e aver ricoperto per venti anni prestigiosi incarichi alla Commissione Europea. L’elezione è venuta dal primo consiglio di amministrazione di Fondazione Filiera Italia che vede anche Vincenzo Gesmundo, segretario generale di Coldiretti, come vicepresidente vicario e Luigi Scordamaglia, AD Inalca/Cremonini, nella carica di consigliere delegato.
Una Fondazione senza scopo di lucro
Con la nomina della nuova “squadra” Filiera Italia diventa Fondazione senza scopo di lucro e si apre anche alla partecipazione in qualità di soci da parte di aziende e enti come tra gli altri, Eni, Snam, Enel, Terna, Cassa depositi e prestiti (Cdp), Poste Italiane e Banca Intesa. “Una presenza qualificata per pensare, per i componenti della filiera agroalimentare italiana, pareri e strumenti che ne stimolino e ne esaltino la crescita e la competitività, anche con esplicita attenzione alla sostenibilità ambientale, energetica e logistica” ha affermato il Vice presidente di Filiera Italia Enzo Gesmundo nel sottolineare che “in tal senso vanno interpretati gli strumenti di finanziamento della piccola imprenditoria che Cdp sta predisponendo per i componenti di Filiera Italia”.
Una realtà dove le storiche eccellenze come Antinori si sono unite alle grandi imprese private come Bonifiche Ferraresi, l’unica società agricola quotata in borsa, si sono aggiunte quelle cooperative come Granarolo, l’importante gruppo lattiero caseario nazionale e la compagine sociale, dall’agricoltura e all’industria, si è allargata a Conad, l’importante gruppo distributivo italiano”. In questo quadro si inseriscono anche le sinergie con Eni finalizzate ad esaltare forme di economia circolare a scarto zero in cui i prodotti inutilizzati delle singole filierE siano valorizzati al massimo per la produzione di energie rinnovabili. Insomma, si tratta di catalizzare gli intenti comuni verso uno sviluppo sempre più sostenibile di un settore dalle enormi potenzialità. Il cibo e l’agroalimentare infatti sono diventati una primaria ricchezza del Paese la cui espansione, dai campi coltivati agli scaffali e alla ristorazione raggiunge in Italia una cifra di 538 miliardi di euro pari al 25% del Pil ed offre lavoro a 3,8 milioni di occupati. Questo emerge da una analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia che mai così tanto cibo e vino italiano sono stati consumati sulle tavole di tutti i paesi del mondo con il record storico per le esportazioni agroalimentari Made in Italy che nel 2019 sono ulteriormente aumentate del 4% rispetto al primato di 41,8 miliardi messo a segno l’anno precedente. “Con l’agroalimentare Made in Italy che è diventato strategico per una crescita sostenibile sul piano economico ed occupazionale, Filiera Italia rappresenta l’unica realtà oggi del Paese che è stata capace di fare sistema di fronte alle nuove sfide, dalle guerre commerciali al cambiamento climatico fino all’innovazione” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.