Treviso

Centralina "simulatrice" sui camion scoperta dalla Polizia stradale di Treviso

Il dispositivo simula i dati inviati alla centralina del sistema SCR modificandone il funzionamento prescritto da regolamenti e norme. Incidenti in calo nel primo trimestre del 2020.

Centralina "simulatrice" sui camion scoperta dalla Polizia stradale di Treviso
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Intercettato un mezzo pesante diretto a Ponte di Piave che aveva installato l'ingegnoso dispositivo per taroccare i dati reali.

Controlli sui veicoli commerciali

In questo particolare periodo in cui le strade della Marca sono poco trafficate a causa delle limitazioni della circolazione volte al contenimento del contagio da epidemia del Coronavirus, la Polizia Stradale di Treviso, resta impegnata anche nel controllo dei mezzi di trasporto di persone e di merci circolanti. Si segnala l’operato di una pattuglia dipendente che nelle prime ore della mattinata del 25 marzo 2020, lungo la Statale Regionale –Tangenziale di Treviso, ha intercettato un complesso veicolare sloveno diretto verso Ponte di Piave. L’attenta ed approfondita attività di controllo, evidenziata delle anomalie dei dati del tachigrafo digitale, dove vengono registrati i tempi di guida e di riposo del conducente, ha permesso di verificarne la manomissione. Il veicolo pesante, condotto da un cittadino straniero, veniva scortato presso un’autofficina specializzata per una verifica più approfondita, che permetteva di constatare l’effettiva manomissione del cronotachigrafo digitale in modo tale da impostare l’attività di riposo nonostante il veicolo fosse in movimento.

La centralina "simulatrice"

Inoltre veniva anche rilevata l’installazione di una “centralina elettronica –emulatore impianto AdBlue” (AdBlue è un marchio registrato utilizzato nella riduzione selettiva catalitica – SCR per ridurre le emissioni degli ossidi di azoto dai gas di scarico prodotti dai veicoli dotati di motore diesel fino al 90%), che simula i dati inviati alla centralina del sistema SCR modificandone il funzionamento prescritto da regolamenti e norme. Oltre a queste violazioni, il veicolo commerciale circolava anche in eccedenza di carico. Entrambi i dispositivi venivano disinstallati dal mezzo e sottoposti a sequestro per ulteriori accertamenti. Al conducente del veicolo ed al titolare della ditta venivano contestate violazioni amministrative per un ammontare di euro 2.000 circa. Il veicolo commerciale veniva ripristinato e dotato di dispositivi a norma di legge a spese del proprietario. Per tali alterazioni, il conducente poteva rimanere alla guida del veicolo pesante senza rispettare i tempi di riposo e le pause necessarie per garantire una guida in condizioni psicofisiche ottimali, continuando a circolare costituendo un grave pericolo per la circolazione stradale, nonché in concorrenza sleale nei confronti degli altri autotrasportatori che circolano nel rispetto della normativa.

Un "modus operandi" diffuso, ma incidenti in calo

La manomissione dei dispositivi installati sui mezzi pesanti non è purtroppo un caso isolato ma un “modus operandi”, che viene posto in essere anche in questo frangente in cui le strade risultano sicuramente più scorrevoli. Si informa che nel primo trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente questo Ufficio registra un decremento degli incidenti stradali pari a 163 nel 2020 e 214 nel 2019. Le vittime degli incidenti stradali con esito mortale sono scese da 8 a 6, mentre i feriti sono passati da 130 a 106. Gli incidenti con soli danni sono scesi da 76 a 55. Nel periodo oggetto di limitazione alla circolazione per la nota vicenda COVID-19, ossia dal giorno 08.03.2020, questa Sezione Polizia Stradale ha rilevato ben 13 incidenti stradali dei quali 9 con persone ferite e n.4 con soli danni ai mezzi.

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