Buoni spesa Montebelluna, Casa Roncato presa d'assalto: "Richieste solo via telematica"
Un 70enne che gode della pensione con cui ha sempre vissuto e che può avere anche il supporto della famiglia pretendeva i buoni. L'amarezza del sindaco.
Buoni spesa: Casa Roncato presa inutilmente d’assalto. Le richieste si fanno via telematica.
Numerose richieste di persone non in stato di difficoltà
E’ attivo da questa mattina, lunedì 6 aprile 2020, il nuovo servizio per l’assegnazione dei buoni spesa per l’acquisto dei generi alimentari di prima necessità e dei farmaci rivolto alle persone in difficoltà. Gli uffici comunali - in tempi record - hanno predisposto le procedure, l’avviso è stato pubblicato nel sito comunale, gli uffici dei Servizi sociali sono stati potenziati richiamando persone in servizio per riuscire a distribuire in tempi rapidi i buoni, e diverse attività commerciali stanno già aderendo.
La procedura corretta per richiederli
La procedura è la seguente: chi è in difficoltà può chiamare il numero 0423 617589 o 0423 617590, attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 8:30 alle ore 13:00 e dalle ore 14:30 alle ore 18:00, oppure scrivere una e-mail all'indirizzo buonispesacovid@comune.
Stamattina situazione incresciosa: un sacco di richieste a voce
Ciò premesso, questa mattina si è venuta a creare una situazione incresciosa presso i Servizi sociali che nelle prime due ore hanno ricevuto una novantina di richieste che in parte sono state avanzate a voce da soggetti che si sono presentati presso la sede di Casa Roncato, creando un assembramento che gli operatori dei Servizi sociali hanno dovuto disperdere. Fra queste – purtroppo - ce n’erano diverse che non hanno alcun titolo per chiedere il sussidio. Interviene il sindaco Marzio Favero:
“I nostri dipendenti dei Servizi sociali insieme ai volontari della Protezione civile ci stanno mettendo il cuore per riuscire a dare una risposta immediata alle persone in difficoltà ma deve essere chiaro che di questo si tratta: di un aiuto riservato a quelle famiglie che hanno problemi economici sia per cause pregresse sia per cause dovute all’emergenza Coronavirus. Amareggia constatare che qualcuno si fa vivo per chiedere i buoni spesa senza trovarsi in tali condizioni. Cito un caso per tutti: quello di un 70enne che continua a godere della pensione con cui ha sempre vissuto, che può avere anche il supporto della famiglia ma che questa mattina pretendeva di avere i buoni. Mi dispiace come sindaco di essere costretto al ruolo antipatico di colui che deve richiamare queste persone al rispetto delle regole, del senso di responsabilità e soprattutto del buon senso perché così si costringono gli operatori dei Servizi sociali a perdere tempo che potrebbe essere più utilmente speso per dare rispose alle persone che stanno davvero soffrendo”.