Turismo e non solo...

Zaia lancia aut aut al Governo: “Riaprire il 4 maggio sennò crolla tutto”

Focus oggi anche sulla stagione estiva: si mira alla riapertura di alberghi e stabilimenti balneari ma con nuove normative che eviteranno i contagi.

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Non è il momento di darsi per vinti e pensare di aver perso tutto: la stagione estiva potrebbe essere una buona occasione per rilanciare il turismo.

Non rinunciamo al turismo estivo

“Abbiamo conosciuto le peggio magagne del mondo e ci siamo sempre risollevati: pensate davvero che rinunceremo alla stagione estiva?” Così risponde Zaia a chi chiede come potrebbe andare la stagione estiva, dato che in Germania sono state vietate le occasioni di aggregazione fino al 31 agosto. Sulla riapertura si potrà avere comunicazione dal 4 maggio o forse prima ma è una questione che compete al governo. Non bisogna mai dimenticare che, specie nelle località balneari, la maggior parte dei visitatori proviene proprio da Germania e Austria: tenere aperte le strutture significa incentivare gli ospiti a tornare nei luoghi che magari conoscono già e riattivare così il settore turistico che, ricordiamo, è la prima fonte di reddito in Veneto.
Sul fronte delle regole (ad esempio, per la gestione della spiaggia o il pranzo al buffet) è stato detto ai direttori generali di sentire gli operatori velocemente e di recuperare le indicazioni per fare un lavoro ad ok sul turismo. Terme, mare e montagna verranno incluse in un progetto mirato: il plexiglass in spiaggia ovviamente non ci sarà. 

Il confronto con la Lombardia

Tra Veneto e Lombardia i numeri sono molto diversi ma la Lombardia mira a riaprire il prima possibile. Ogni sanità ha una storia a sé: si spera che dal 4 maggio saremo tutti pronti per la ripartenza, ovviamente con dispositivi e regole negoziate con il mondo del lavoro per operare in sicurezza. Alcune attività potrebbero ripartire un po’ prima ma si aspetta la decisione finale. Del resto, come dimostrato anche dal caso Wuan, il blocco totale è sostenibile solo per un periodo limitato: bisogna ripartire, altrimenti si rischia il crollo totale dell’economia.

Si attendono indicazioni dal comitato scientifico

Tornando al confronto con Lombardia: c’è il 12% dei decessi a livello mondiale e ci si chiede se con numeri simili ha senso pensare di riaprire. Il presidente replica che la valutazione di Fontana è legittima, anche in base ai provvedimenti che la Regione adotterà. Al di là delle posizioni delle regioni c’è anche il Ministero della Sanità che stabilirà delle normative generali: “le regioni possono solo inasprire quanto dettato”. In teoria, si parla della movimentazione di cittadini sani che, se dotati di dispositivi di protezione, possono lavorare e far ripartire il Paese. Oltre un certo limite, non è più sostenibile tenere le attività chiuse: bisogna solo attendere le indicazioni del comitato scientifico.

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