Riapertura ospedali Treviso, Benazzi: "Tempi più lunghi, servirà pazienza"
Percorsi ben delineati e separati di accesso, con zone "grigie" in attesa dell'esito del tampone. Prelievi del sangue: dall'11 solo su prenotazione.
Il punto del direttore generale dell'Ulss2 dopo le linee guide emanate dalla Regione.
Si punterà molto sulle visite telematiche
Riaprire e ripartire ma con molta cautela: "E' una corsa che vogliamo vincere questa contro il virus, ma proprio per questo non possiamo assolutamente permettere che si reinfettino gli ospedali". Il punto odierno, giovedì 30 aprile 2020, del direttore generale dell'Ulss2, Francesco Benazzi, si è concentrato sulle nuove linee guida alle strutture sanitarie disposte dalla Regione per la Fase 2.
Benazzi mette le mani avanti: "Chiedo agli utenti pazienza"
La situazione nella Marca è in fase di miglioramento e ad oggi si contano ancora 16 persone nelle terapie intensive degli ospedali trevigiani:
"Grazie alle azioni di contenimento messe in atto - ha esordito Benazzi - Anche per il personale entro la seconda metà di maggio finiremo un secondo screening complessivo, ma i casi di positività stanno scemando: a ieri, 29 aprile, avevamo ancora 9 medici Covid positivi (asintomatici), 23 infermieri e 17 operatori sanitari".
Le linee guida della Regione
L'invito precauzionale rivolto ai cittadini da Benazzi è anzitutto di "venire in ospedale e Pronto soccorso solo per validi motivi"
"A causa delle indispensabili misure per il distanziamento sociale che dovremo mettere in atto, i tempi per visite si allungheranno, chiedo pazienza agli utenti ma è per il bene vostro e degli operatori. Ci saranno percorsi ad hoc per l'accesso al Pronto soccorso e screening per tutti quelli che accedono. Individueremo poi delle aree di 'decantazione' in attesa dell'esito del tampone e le persone verranno di base trattate come Covid positive. Poi se esito sarà invece negativo potranno accedere ai reparti, altrimenti saranno prese in carico. Dilateremo anche le liste d'attesa delle unità chirurgiche".
Prestazioni ambulatoriali
"La Regione ha indicato di rivalutare le priorità, tramite una riclassificazione che sarà gestita dai medici di famiglia, i quali poi la invieranno a noi, così da consentire al Cup di fissare le visite in base ai nuovi parametri. Anche qui ci vuole pazienza. I tempi si dilateranno".
Altra "arma" che l'Ulss2 vuole sempre più utilizzare è il consulto telematico, tramite video, dei pazienti proprio per evitare code.
"Con la tecnologia di oggi si può fare. Poi voglio tranquillizzare le donne sulla sicurezza e sull'operatività del Percorso nascita, continueremo a farlo con un personale che viene sottoposto ogni giorno a controlli. Ci sarà anche un percorso per pazienti pediatrici, per fortuna pochi minori colpiti: per cui ci faremo carico di area di riferimento separata per minori. Dall'11 di maggio poi i prelievi si faranno solo su prenotazione per evitare code".
L'organizzazione degli ospedali
"Il 4 partiamo ma con molta cautela per non correre rischi, dobbiamo prima 'fare dei giri di prova' - ha detto Benazzi - Negli ospedali no Covid a Montebelluna ad esempio manteniamo ancora delle stanze per terapie intensive poi andremo a liberarle, a Castelfranco il terzo piano occupato per l'emergenza verrà a breve lasciato allo Iov poi per tutto il resto si procederà come prima, mentre a Treviso liberiamo 7 posti letto terapia intensiva e avremo 32 posti di terapia intensiva no Covid. Manteniamo invece 60 posti per malattie infettive per casi sporadici; Oderzo ha ancora dei pazienti ma poi libereremo tutto a partire da 12/13 maggio. Conegliano no Covid farà tutta l'attività consueta, mentre Vittorio Veneto resta ospedale Covid ma già dal 4 apriremo l'Otorinolaringoiatria che è un'eccellenza, avremo attività chirurgica con 4 sale operatorie riaperte. Riapriamo anche il poliambulatorio per le visite e dopo l'11 maggio riapriamo il pronto soccorso. Inizieremo infine i lavori al 4° piano per 4 posti letto di terapia intensiva promessi".
Le strutture per disabili
Ha preso poi la parola anche il dottor Dal Re, che ha brevemente ragguagliato sulla situazione nelle strutture per disabili:
"Nelle 35 strutture per disabili presenti, su 652 operatori solo 9 trovati positivi, mentre su 450 ospiti i positivi sono stati zero, indice che le misure attuate sono state efficaci e bisogna darne atto ai gestori".
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