Aeroporto Canova, Calesso: "Pesa su Treviso ma non serve all'economia della città"
L'esponente di Coalizione civica critico sul rapporto tra costi e benefici dello scalo trevigiano: "Per il nostro turismo non è un valore aggiunto".

L’aeroporto che "pesa su Treviso ma non serve all’economia della città".
Presa di posizione di Calesso
Su uno dei temi cruciali dell'immediato futuro nell'ambito dei trasporti e del turismo per la città di Treviso, interviene il referente di Coalizione Civica, Luigi Calesso, critico sul rapporto costi (per il capoluogo della Marca) e benefici della presenza dell'aeroporto Canova sul territorio comunale.
"Il sindaco Conte gioisce per l’approvazione, ormai quasi certa, del masterplan dell’aeroporto Canova (che comunque comporta l’aumento dei voli a oltre 22.000 rispetto ai circa 16.000 autorizzati attualmente) perché porterà alla città nuove strutture viarie e servizi - scrive Calesso - Il sindaco, però, sembra non voler affrontare la questione nodale del rapporto tra l’aerostazione e la città, quello del “peso” che il Canova ha sulla città in termini di inquinamento atmosferico e acustico e di preoccupazione dei cittadini per la loro sicurezza (peso che aumenta visto che potranno arrivare al 21% del totale i voli sulla città), peso non controbilanciato da un effetto positivo sull’economia cittadina, in particolare sui flussi turistici.
"Nessun apporto turistico rilevante"
E l'esponente di Coalizione civica prosegue con la sua analisi:
"E’ innegabile, infatti, che il Canova non garantisce a Treviso alcun flusso turistico “aggiuntivo” rispetto a quelli che comunque raggiungerebbero la città perché l’aeroporto di San Giuseppe, di fatto, è la “seconda pista” di quello di Venezia (da quello che ne so sui biglietti aerei la scritta è “Venice airport”, molto più evidente di quella “Treviso”). In buona sostanza, il turista, soprattutto straniero, che atterra al Canova non sa neppure di essere arrivato a Treviso e si sposta immediatamente a Venezia che è la sua vera meta. Ne è una dimostrazione inconfutabile anche l’utilizzo della linea diretta di autobus dall’aeroporto al centro “Airlink”: chi ne usufruisce, nella stragrande maggioranza dei casi, la utilizza non per raggiungere i luoghi di interesse turistico di Treviso ma, semplicemente, per salire su un treno che lo porta a Venezia.
Uno scalo "estraneo" alla città
"Mi pare che il sindaco avrebbe potuto (e dovuto) ottenere l’impegno di Save perché il Canova abbia un ruolo nel favorire il flusso turistico verso Treviso. Visto che dichiara continuamente gli ottimi rapporti tra amministrazione cittadina e Save il sindaco avrebbe ben potuto lavorare per cambiare l’attuale condizione di “estraneità” dell’aeroporto rispetto all’economica della città. Se, invece, la situazione rimarrà quella attuale continueremo ad avere alle porte della città un’aerostazione di cui sopportiamo i “costi” ambientali e di viabilità (per quanto mitigati e mitigabili) ma che non ci garantisce nessun tipo di vantaggio per l’economia della città e dell’intera provincia".