Decreto Rilancio, i sindaci veneti: "Comuni senza risorse per la ripresa"
Mancano indicazioni precise anche sui protocolli sanitari da applicare per la riapertura delle attività.
Consueto incontro in videoconferenza del sindaco Mario Conte con i colleghi della città capoluogo di Provincia del Veneto, che esprimono all’unisono “grande preoccupazione per la situazione di difficoltà ed incertezza in cui il Governo sta lasciando le categorie economiche”.
Nuovo appello a Conte
I sette sindaci, Mario Conte di Treviso e presidente Anci Veneto, Luigi Brugnaro (Venezia), Sergio Giordani (Padova), Federico Sboarina (Verona), Francesco Rucco (Vicenza), Jacopo Massaro (Belluno) e Edoardo Gaffeo (Rovigo), ribadiscono l’urgenza di un incontro con il premier Conte, dopo che la richiesta formale inviata due settimane fa è ancora in attesa di risposta.
Si chiedono certezze sulle misure di sostegno
Allora i sindaci chiedevano di incontrare il premier Conte per indicare le specifiche esigenze dei municipi veneti, con le proposte concrete per portare fuori le proprie città dall’emergenza economica, con la guida della Regione. In aggiunta, ieri, lunedì 11 maggio 2020 hanno chiesto certezza sulle misure di sostegno e sui tempi. A cominciare da quelli che riguardano il “Decreto rilancio”, annunciato per aprile ma ancora in fase di elaborazione e la cui bozza non soddisfa minimamente quanto richiesto e auspicato dagli amministratori del Veneto.
Trascorsi 15 giorni dalla prima richiesta
Il sindaco di Treviso, Mario Conte, ha sottolineato:
"Come avete potuto vedere questa mattina (ieri per chi legge, ndr.), con gli altri sindaci delle Città capoluogo di Provincia, a distanza di 15 giorni dalla prima richiesta formale di confronto con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, abbiamo rinnovato la necessità di essere ricevuti e ascoltati. La bozza del Decreto rilancio diffusa nelle ultime ore, infatti, lascia i Comuni senza le risorse e gli strumenti necessari per affrontare la ripresa e non detta tempistiche certe sui provvedimenti per le scuole oltre che sulla gestione del trasporto pubblico o per il rilancio di turismo e cultura. Noi vogliamo soltanto portare una lista di proposte concrete per il bene delle nostre comunità. Come primi cittadini di Treviso, Venezia, Padova, Vicenza, Belluno, Verona e Rovigo stiamo portando anche le istanze dei Comuni più piccoli che, ogni giorno, cercano di aiutare, portare soluzioni e risolvere problemi".
Il commento del sindaco di Verona, Federico Sboarina
“E’ drammatico, ma ogni giorno che passa è un giorno perso. Sono passate due settimane dalla richiesta di incontro e nulla è avvenuto, non possiamo aspettare ancora. In questa fase ai sindaci non viene dato alcuno strumento per rispondere ai bisogni del territorio. Le nostre imprese e i nostri artigiani sono in grado di lavorare in sicurezza, eppure vengono accomunati a realtà del paese completamente diverse da noi. Per non parlare delle regole e dei tempi. Chi deve stare sul mercato ha bisogno di tempi certi, noi invece siamo al punto che ad oggi non si è ancora visto, se non in bozze, il decreto annunciato per aprile. Non solo, anche gli enti locali non sanno ancora su quali risorse potranno contare per essere di vero supporto alla ripresa economica del territorio“.
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