Premio Giorgio Lago Juniores, vince Beatrice del liceo "Giorgione" di Castelfranco
Nuovi talenti del giornalismo, proclamati gli studenti vincitori dell'edizione 2019-2020, che si sono confrontati sul tema del pericolo nucleare.
Sul gradino pi alto del podio Beatrice Trentin del Liceo Scientifico Giorgione di Castelfranco Veneto (Treviso) con l’articolo “Cocci”.
Vince Castelfranco
Il gradino più alto del podio spetta a Beatrice Trentin del Liceo Scientifico Giorgione di Castelfranco Veneto (Treviso) con l’articolo “Cocci”, secondo posto per Francesca Montellato del Liceo Scientifico Da Vinci di Treviso con “Esiste una garanzia assoluta?” e terzi classificati a pari merito Letizia Barbi del Liceo Scientifico Leon Battista Alberti di Abano Terme (Padova) con “Dalla scoperta dell’energia atomica a Chernobyl e Fukushima” e Alexandru Ivanciu dell’Istituto Superiore Mario Rigoni Stern di Asiago (Vicenza) con “Da Chernobyl a Fukushima”. I giovani di quinta superiore sono stati invitati a realizzare un pezzo giornalistico sul tema “Da Chernobyl a Fukushima: il pericolo nucleare visto dai diciottenni”. La premiazione si terrà giovedì 1 ottobre al Teatro Accademico di Castelfranco Veneto, Treviso.
Il tema del pericolo nucleare
Il Premio Giorgio Lago Juniores - Nuovi talenti del giornalismo, evoluzione del prestigioso premio giornalistico dedicato al grande giornalista Giorgio Lago (Vazzola, Treviso 1 settembre 1937 - Castelfranco Veneto, Treviso 13 marzo 2005), organizzato dall’Associazione Amici di Giorgio Lago e rivolto da quest’anno agli studenti di classe V degli istituti superiori veneti, annuncia i vincitori dell’edizione 2019 - 2020: al primo posto si classifica Beatrice Trentin del Liceo Scientifico Giorgione di Castelfranco Veneto (Treviso) con l’articolo “Cocci”, secondo posto per Francesca Montellato del Liceo Scientifico Da Vinci di Treviso con “Esiste una garanzia assoluta?” e terzi classificati a pari merito Letizia Barbi del Liceo Scientifico Leon Battista Alberti di Abano Terme (Padova) con “Dalla scoperta dell’energia atomica a Chernobyl e Fukushima” e Alexandru Ivanciu dell’Istituto Superiore Mario Rigoni Stern di Asiago (Vicenza) con “Da Chernobyl a Fukushima”. Il concorso, che ha registrato un’ottima partecipazione con 11 scuole delle province di Treviso, Belluno, Padova, Venezia e Vicenza giunte alla selezione finale, ha invitato gli studenti a redigere un articolo giornalistico sul tema “Da Chernobyl a Fukushima: il pericolo nucleare visto dai diciottenni”: lo spunto è giunto dagli articoli scritti da Giorgio Lago nel 1986, ancora attuali per l’acutezza e la lungimiranza dell’analisi e delle riflessioni. I vincitori sono stati selezionati dalla giuria del Premio, composta da personalità di eccezionale valore, grandi firme del giornalismo italiano e veneto ad esponenti del mondo accademico: Gianluca Amadori, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Veneto, Domenico Basso, direttore TVA Vicenza, Sergio Frigo, giornalista del Gruppo Gedi e scrittore, Francesco Jori, giornalista del Gruppo Espresso e scrittore, Patrizia Messina, direttrice del Centro Studi Regionali Giorgio Lago dell’Università di Padova, Roberto Papetti, direttore de Il Gazzettino, Edoardo Pittalis, giornalista de Il Gazzettino e scrittore, Paolo Possamai, direttore dei quotidiani Gruppo Gedi del Veneto, e Giovanni Stefani, caporedattore Rai Tre Veneto. Della giuria faceva inoltre parte anche Bepi Covre, editorialista ed ex parlamentare nonché sincero amico di Giorgio Lago, uno dei fondatori dell’Associazione Amici di Giorgio Lago, scomparso lo scorso 24 marzo. I giurati hanno espresso grande soddisfazione per l’impegno e per la capacità di approfondimento degli studenti partecipanti, ma anche per la capillare adesione territoriale delle scuole. La scelta dei premi rispetta la vocazione formativa dell’Associazione e del Premio e, come sarebbe piaciuto a Giorgio Lago, ai primi tre classificati saranno assegnate tre borse di studio da utilizzare per sostenere gli studi universitari. La cerimonia di assegnazione del Premio Giorgio Lago Nuovi talenti del giornalismo 2019 - 2020 si svolgerà come da tradizione al Teatro Accademico di Castelfranco Veneto, giovedì 1 ottobre 2020. Con l’occasione sarà anche annunciato il tema della prossima edizione 2020 - 2021.
Il premio
Il Premio Giorgio Lago fu istituito nel 2005 a Jesolo, Venezia, pochi mesi dopo la scomparsa del grande giornalista veneto a cui è intitolato, organizzato dall’Associazione Amici di Giorgio Lago. Tra i premiati, nel corso degli anni, spiccano grandi nomi del giornalismo italiano come Mario Rigoni Stern, Gianni Mura, Candido Cannavò, Ferruccio De Bortoli, Fausto Biloslavo, Sergio Frigo, Toni Capuozzo, Marzio Breda, personaggi e imprenditori come Renzo Rosso, Paolo Mieli, Fabio Capello, Giovanni Rana, Marco Paolini, Mario Brunello, Miki Biasion e molti altri. Nel 2012 nacque il Premio Giorgio Lago Juniores - Nuovi talenti del giornalismo, che inizialmente affiancava il premio giornalistico e quest’anno lo sostituisce: un riconoscimento che si inserisce nel solco tracciato dal celebre direttore de Il Gazzettino, che ebbe per i giovani e per il futuro del giornalismo sempre grande attenzione. È organizzato con il contributo della Città di Castelfranco Veneto ed è patrocinato dall’Ordine dei Giornalisti del Veneto, dal Centro Studi Regionali Giorgio Lago dell’Università degli Studi di Padova, dalla Provincia di Treviso e dal Comune di Treviso. Lo scopo del premio, che è riservato agli studenti delle classi V dei licei del Veneto e torna quest’anno in una nuova e rafforzata veste, è coinvolgere i più giovani nella riflessione sulle tematiche di grande attualità, divulgando il pensiero e l’opera di un grande giornalista del Nordest e di uno dei suoi più lucidi interpreti, mantenendo vivo e attuale il suo messaggio e formando gli studenti alle regole del linguaggio giornalistico. Il tema scelto per l’edizione 2019 - 2020 è “Da Chernobyl a Fukushima: il pericolo nucleare visto dai diciottenni”, un tema che Giorgio Lago affrontò nel 1986, sull’onda del dramma ecologico ucraino; oggi l’argomento che è tornato di stringente attualità in seguito al il disastro del 2011 nella centrale di Fukushima, in Giappone, e anche grazie al successo nel 2019 della pluripremiata serie tv Chernobyl, prodotta da Sky UK e HBO.