Polemica autonomia, Zaia: "Votata da oltre 2 milioni di Veneti, serve un patto"
Continua il Governatore: "I veneti hanno bisogno di tranquillità". Intanto si attende ancora chiarezza sulla partita elettorale.
La conferenza stampa di oggi, 25 giugno 2020.
Il bollettino aggiornato
Il totale dei tamponi effettuati è di 907.633, in isolamento ci sono 727 persone (-14 rispetto a ieri). I positivi sono 19.257 (+4) mentre i ricoverati sono 192 (-24). Le terapie intensive sono 11 di cui 10 normali e un solo Covid. I morti sono 2.006 di cui 1426 in ospedale. Dimessi 3577 (+25) mentre i nati sono 89. Resta viva la preoccupazione della reinfezione, motivo per cui si chiede di “non prendere sotto gamba questa storia”.
La polemica su alleanze e autonomia
L’idea non è quella di “creare le basi per correre da soli” ma il dibattito al presidente sembra “lunare”: se Fratelli d’Italia vuole chiudere il dibattito, si dovrebbe discutere del testo ma così non è. “Consideravo (l’autonomia) un atto dovuto: vengono meno tutti i profili”. Sostiene il Presidente:
“Ci sono due categorie di scettici sull’autonomia: quelli che vedono una sottrazione di potere e quelli che vedono il problema dell’unità d’Italia. Vedo che c’è un grande dibattito: mi sarei aspettato un colpo di teatro. Fratelli d’Italia ha votato l’autonomia in Veneto, per cui non ci sono mai stati problemi: se adesso il Veneto dice che vogliamo fare un percorso, mi dispiace che si stia dando una lettura distorta del dibattito. E’ legittimo che il governatore del Veneto parli di autonomia perché è stata votata da oltre due milioni di veneti: oggi la questione viene posta al centro destra, domani al centro sinistra. Se si vuole risolvere il problema, si risolve sottoscrivendo un patto: domani non è ieri. Giorgia lo ha detto anche a me: non mi pare di essere stato dolce con i grillini, sono stato lineare con la questione, se poi è lesa maestà parlare di autonomia prendiamo quello che passa il convento. Inviterei a fare un passo a lato e guardare in faccia la realtà. I veneti hanno bisogno di tranquillità.”
Sulla candidatura del Presidente, si attende ancora la data delle elezioni.
Il commento sul mondo medico scientifico
Il problema per l’eventuale seconda ondata di reinfezioni è che non ci sono linee guida chiare sull’entità del virus. La comunità scientifica non è concorde sulla forza del Covid, motivo per cui il presidente chiede “che il mondo scientifico si butti un po’ più in là” per capire come gestire la programmazione.
“Se dovessimo andare in via di autotutela, dovremmo chiudere le città. Vuoi fare il catastrofista? Diciamo tutte le attività che bisogna fare. E’ difficile lavorare così. Mi preoccupa che il catastrofismo fa audience: noi siamo in grossa difficoltà.”
Il piano di sanità pubblica verrà presentato in conferenza stampa e poi inviato in comitato tecnico scientifico per essere firmato e letto da tutti, con le eventuali osservazioni così si saprà “cosa ha scritto la Regione e cosa hanno osservato gli altri”.