Villa Barbaro a Maser: domenica il concerto dei "Solisti Veneti" - FOTO
Appuntamento nell’ambito di Veneto Festival 2020. Ecco il programma.
Villa Barbaro ospita anche quest’estate il concerto de “I SOLISTI VENETI” diretti da GIULIANO CARELLA con la partecipazione di OLEG VERESHCHAGIN, fisarmonica russa (bayan).
Appuntamento domenica 19 luglio alle 18.30
Villa Barbaro a Maser, Treviso, è una villa veneta costruita da Andrea Palladio e decorata con un ciclo di affreschi che rappresenta uno dei capolavori di Paolo Veronese. Il complesso della villa è stato inserito dall'Unesco nel 1996 nella lista dei patrimoni dell’umanità. Nella splendida cornice del Ninfeo, decorato dagli stucchi di Alessandro Vittoria, Villa di Maser ospita anche quest’estate il concerto de “I SOLISTI VENETI” diretti da GIULIANO CARELLA con la partecipazione di OLEG VERESHCHAGIN, fisarmonica russa (bayan). Il programma attinge al repertorio concertistico tra ‘800 e ‘900. Il concerto si apre con Béla Bartók. Compositore novecentesco, fra i pionieri dello studio della musica popolare, Bartók trasse ispirazione dalla tradizione folkloristica della sua terra, l’Ungheria, e delle nazioni limitrofe. Celebri le sue “Danze Popolari Rumene” che, insieme ai quindici “Canti Contadini Ungheresi”, videro la luce negli anni drammatici della Prima Guerra Mondiale, dando l’avvio alle ricerche etnomusicologhe di Bartók. Pochi compositori nella storia della musica hanno pervaso le proprie opere di uno humor così graffiante come Šostakovič, basti pensare al Secondo Walzer, esempio di caricatura musicale. Šostakovič ha segnato profondamente l’evoluzione estetica del Novecento con la sua profondità creativa e tecnica: ne sono
testimonianza le danze che compongono la sua Suite, verosimilmente composta poco dopo il 1956 riutilizzando materiale tematico proveniente dalla musica che egli scrisse per il film “Il primo scaglione”. Il Preludio all’Atto Terzo de “La Traviata” è una delle pagine più celebri e popolari di Verdi. Il dramma volge al suo epilogo e i colori e le dinamiche che Verdi immagina per questo autentico capolavoro musicale rendono vivi e tangibili le emozioni di chi vive e di chi assiste allo svolgersi della vicenda. La Fantasia op. 50 di Antonio Bazzini è un brano virtuosistico per eccellenza e rientra a pieno titolo in quella lunga serie di composizioni che nell’Ottocento era di moda eseguire prendendo spunto dai temi più popolari dell’opera. Si tratta quasi sempre di pagine acrobatiche che trovano occasioni per esibire agilità e talento – talvolta davvero funambolico – in forma di variazioni o di libere fantasie. Chiudono il concerto alcune tra le composizioni più popolari di Nino Rota - compositore amato dal cinema, soprattutto dal cineasta Federico Fellini - e di Astor Piazzolla, l’argentino che ha riformato strumentalmente il tango, rendendolo universalmente noto tra il grande pubblico.
Il programma
Attinge al repertorio concertistico tra ‘800 e ‘900:
- BARTÓK, Danze Popolari Rumene
- ŠOSTAKOVIČ, Suite di Danze
- VERDI, “La Traviata” Preludio Atto Terzo
- BAZZINI, Fantasia su “La Traviata”, Op.50 per violino e archi
- ROTA, “Il Padrino” Suite per fisarmonica e archi
- PIAZZOLLA, “Ave Maria”, “Oblivion”, “Libertango”
Info complete sul programma https://www.
Biglietto intero € 17,00
Biglietto ridotto (over65 e under 18) € 13,00
Posti limitati, prenotazione obbligatoria. I biglietti sono acquistabili anche presso la Villa di Maser solo ed esclusivamente durante gli orari di apertura: il martedì (10-17.30), il sabato e la domenica (10-17.30) entro e non oltre sabato 18 luglio. tel. 0423 923004; visite@villadimaser.it. Il Veneto Festival è patrocinato dal Ministero dei Beni e delle attività Culturali e del Turismo Mibac dalla Regione del Veneto, dalla Provincia di Padova e realizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova. Il concerto è patrocinato dal Comune di Treviso.
Oleg Vereshchagin: ecco chi è
Oleg Vereshchagin nato a Saransk, in Russia, inizia giovanissimo lo studio della fisarmonica russa (chiamata bayan), presso la locale scuola musicale sino a superare brillantemente l’esame di ammissione all’Accademia Gnessin di
Mosca, dove si laurea nel 2002. E' considerato un prodigio del suo strumento, facendosi notare sin dagli anni giovanili e vincendo i concorsi nazionali della sua amata patria. In qualità di solista, è chiamato da sempre ad esibirsi nelle più importanti e prestigiose sale da concerto d’Europa. Vince numerosi concorsi nazionali ed internazionali affermandosi al Premio Gazzelloni di Udine, organizzato in collaborazione con la RAI, dove è premiato da Pippo Baudo e Nicola Piovani con il “Flauto d’Argento” ed all’XI Concorso bandito dalla Società Umanitaria, ricevendo il I° premio dall’allora Procuratore Generale della Repubblica Italiana Saverio Borrelli. Nel 2006, in occasione del Concerto di Natale, esegue l’“Andante” dal Concerto K467 di W.A. Mozart con l’Orchestra de I Solisti Veneti diretta dal M° Claudio Scimone: da allora, è nata una intensa collaborazione concretizzatasi con l’esecuzione di numerosi concerti del repertorio classico, barocco e moderno su trascrizioni originali delle musiche realizzate dal M° Vereshchagin. E’ più volte ospite dei programmi radiofonici su RAI RadioTre. Nel maggio 2008, in occasione del Festival di cultura slava Cirillo e Metodio, svoltosi a Mosca, ha il privilegio unico di esibirsi dinnanzi all’allora Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Alessio II. Inoltre, è invitato dall’Associazione “Milano Musica” a partecipare all’Edizione 2011 del Festival di musica contemporanea. Esegue la sigla di testa e di coda, sulla propria trascrizione, del Tema e variazioni “Ah Vous dirai-je, Maman!” di W.A.Mozart, de “Il capitale di Philippe Daverio”, la trasmissione d’arte e cultura della domenica di Rai3. Dona al suo sempre numeroso pubblico alcune emozionanti trascrizioni per
fisarmonica solista di brani della musica organistica, pianistica, orchestrale. Suona la fisarmonica Jupiter, costruita appositamente per lui nell’omonima fabbrica di Mosca, celebre per le antiche tradizioni artigianali che donano al
bayan il particolare suono russo, portando nei comuni di tutta Europa il suono di uno strumento unico, patrimonio di una tradizione musicale antica e bellissima.