Querelle Consorzio di Tutela, interviene la Strada: "Basta polemiche, territorio e prodotto legati a doppio filo"
Il presidente Rebuli: "Si riparta dallo Statuto. Il territorio Unesco ha bisogno di tutti gli attori della denominazione".
La Strada pone l’attenzione sull’attrattività turistica. "Basta polemiche".
L'intervento del presidente Rebuli
"Il buonsenso impone di gettare acqua sul fuoco: lo richiede la gravità della situazione, lo suggerisce un diffuso senso di opportunità e lo auspicano la gran parte di coloro che lavorano sul e per il territorio".
La Strada del Prosecco e Vini dei colli Conegliano Valdobbiadene, lungi dal voler entrare nel merito della contesa in atto nel Consorzio di Tutela e dal prendere le parti degli attori in scena, desidera rammentare che "il territorio ed il suo prodotto sono legati a doppio filo, si alimentano reciprocamente, e il turismo che generano è frutto di un raffinato e strutturato meccanismo di promozione, che va a vantaggio, o a discapito, di tutti".
“E’ per questo - esordisce Isidoro Rebuli - che le parole d’ordine devono tornare ad essere tutela e salvaguardia dell’ambiente, valorizzazione dei rapporti e collaborazione estesa. I nostri duecento soci, che operano nell’ambito enologico, vitivinicolo, ricettivo e della ristorazione, richiedono a gran voce la fine delle ostilità, ma con altrettanta determinazione desiderano che sia garantita all’interno del Consorzio la rappresentatività e la legalità”.
"Auspichiamo un abbassamento dei toni"
La Strada, per tradizione e per conformazione, aggrega ed eleva soggetti diversi, conferendo uguale dignità a ciascuno, in nome di un generale bene comune che pone il territorio sopra a tutto. Nell’ultimo anno il riconoscimento UNESCO ha imposto un ulteriore sforzo; è per non vanificare il lavoro di molti che oggi questo organismo "invita ad innalzare il vertice ottico e auspica un repentino e responsabile abbassamento dei toni".
"La Strada, con il suo bagaglio storico e con il suo carico reputazionale, in questa delicata fase caldeggia un investimento responsabile sul futuro, tenendo a fuoco il benessere del territorio, considerato nella sua complessa totalità. Chi lo vive e ci lavora deve poter avere peso specifico e voce".
La mission della promozione turistica
La Strada, la più antica d’Italia, ha nella promozione turistica la sua mission:
“Nonostante il lockdown - prosegue il presidente - rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso abbiamo registrato un incremento dei flussi del 15%. Merito certamente del volano UNESCO, combinato però alla comprovata propensione all’accoglienza dei nostri operatori”. Una terra e il suo vino. Un rapporto stretto e inscindibile, in cui si innesta un turismo, non solo enologico, attento alla natura e alle tradizioni, alla storia e all’arte. Food, sport e relax completano il quadro delle esperienze, che i prossimi 9 e 10 ottobre culmineranno nella 100 Miglia.
E ancora:
“E’ un invito a imboccare la strada giusta – conclude fuor di metafora il presidente Rebuli -. Un’equa rappresentatività all’interno del Consorzio non può che garantire il bene del territorio. La Strada dal canto suo continuerà a lavorare per proporre un’offerta turistica integrata, per la valorizzazione del territorio in senso turistico, per le promozioni vitivinicole, lo sviluppo economico, e la valorizzazione delle attrattive naturalistiche e ambientali”.
Fivi Treviso: "Pieno sostegno a chi chiede equa rappresentanza"
E sulla querelle intervengono anche i Vignaioli indipendenti trevigiani:
"Come Vignaioli Indipendenti Trevigiani, con più di 40 aziende operanti nel territorio del Conegliano Valdobbiadene DOCG, abbiamo deciso di intervenire pubblicamente in merito al dibattito che sta scuotendo dal suo interno il Consorzio di Tutela del Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene. Ci schieriamo apertamente per appoggiare e supportare gli otto consiglieri che hanno coraggiosamente e opportunamente posto l’accento sul tema della equa rappresentanza delle varie categorie. La Carta su cui poggia le sue fondamenta la vita democratica del Consorzio non può e non deve essere disattesa, ma va garantita la corretta rappresentanza territoriale e categoriale: il passaggio a tre rappresentanti per i viticoltori, a sette per i vinificatori e a cinque per gli imbottigliatori significa non considerare, né garantire, queste indicazioni fondamentali".
E ancora:
"E' inoltre importante dare voce anche a chi, magari con produzioni minori, vive e lavora sul territorio dando quel valore aggiunto fondamentale al nome Conegliano Valdobbiadene. Il Consorzio di Tutela, dunque, non viene sollecitato a fare un passo indietro, ma a compiere un balzo in avanti rendendosi protagonista di una decisione doverosa, oltre che equa".