Bufera a Treviso

Patrocinio negato a Crisanti, il Pd: "Inaudito". E Calesso lo propone per il Totila d'oro

L'evento organizzato il prossimo 27 ottobre per l'avvio dell'anno accademico, con la presenza del professore, non godrà del patrocinio del Comune. Bufera.

Patrocinio negato a Crisanti, il Pd: "Inaudito". E Calesso lo propone per il Totila d'oro
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Scoppia a Treviso l'ennesimo caso legato al professor Crisanti. Patrocinio negato dal Comune all'evento promosso dall'Ateneo con lui ospite.

Polemica

"Ritirare il patrocinio del Comune a un evento culturale perché l'ospite è uno scienziato che ha osato mettere in discussione Zaia è un autentico scandalo".
E' il commento di Luigi Calesso di Coalizione Civica per Treviso sulla decisione dell'Amministrazione Conte che ha negato il patrocinio a un convegno che ospitava proprio il professor Crisanti. Prima "eroe" regionale, ritenuto a lungo uno dei principali protagonisti del "salvataggio" del Veneto durante la prima letale ondata di contagio da Covid-19. Ora, anche a seguito di alcuni dissapori e incomprensioni emersi con il Governatore Zaia, divenuto scomodo e quasi reprobo da evitare.
"Il prof. Crisanti, infatti, a differenza di quanto sostiene la giunta di Treviso, non ha criticato 'il lavoro degli operatori della sanità veneta' ma le scelte politiche della Giunta Regionale in materia di gestione dell'emergenza Covid 19, cosa che - oltre a essere un suo diritto di cittadino - è anche un dovere per chi ha le sue competenze", scrive ancora Calesso.

"Che cosa è cambiato?"

Memoria corta?
"Non possiamo certo dimenticare che è stato il prof. Crisanti a impostare il piano di azione che, partendo da Vo' Euganeo, ha permesso di contenere l'epidemia da Coronavirus in Veneto. Che cosa è cambiato da allora? Non sono cambiate le competenze del virologo ma solamente l'atteggiamento del Presidente Zaia nei suoi confronti, presidente che - dopo averlo trattato da eroe - lo ha messo in un angolo quando le argomentazioni scientifiche del professore non hanno più collimato con le sue esigenze politiche".
Ed ecco che l'amministrazione comunale di Treviso, "non appena ne ha avuto l'occasione, si è allineata al Presidente della Regione, incurante dei suoi meriti scientifici e del ruolo determinante che ha avuto nella battaglia contro il Covid 19".
"Come sempre nella Casta Padana prevale su tutto la concezione proprietaria delle istituzioni che piega il governo della città alle esigenze politiche della Lega che, evidentemente, a Treviso ancor più che altrove si sente tenuta alla più totale adesione alle posizioni del Presidente Zaia, anche se questa adesione passa attraverso l'uso strumentale delle istituzioni, come in questo caso".

L'appello: "Deve diventare cittadino onorario"

Di qui la proposta di Calesso:
"Lancio fin da ora un appello perché il prof Crisanti venga proposto per la cittadinanza onoraria della Città di Treviso, per il conferimento del Totila d'oro, perché abbia dalla comunità civile trevigiana un riconoscimento dell'importanza necessaria per cancellare la pessima pagina che la giunta comunale ha scritto con la revoca del patrocinio alla manifestazione dell'Ateneo di Treviso".

Interviene anche il Pd trevigiano

“Il patrocinio negato dal Comune di Treviso al convegno con il professor Andrea Crisanti è un fatto di una gravità inaudita. L’atteggiamento dell’amministrazione leghista sembra proprio ispirato ad una volontà punitiva del tutto inaccettabile in democrazia”.

Giovanni Zorzi, segretario provinciale del Partito Democratico, commenta così il ritiro del patrocinio da parte della giunta comunale di Treviso all’evento in programma per il prossimo 27 ottobre in città organizzato per l’avvio dell’anno accademico, dove si prevede appunto la presenza del professor Crisanti.

“Così facendo, non si dimostra alcun rispetto non solo nei confronti di una delle voci più autorevoli della comunità scientifica nazionale ma anche di tutti quei trevigiani che in un contesto di così grave incertezza hanno tutto il diritto di informarsi, fuori da condizionamenti politici – prosegue Zorzi -. Senza dubbio una brutta pagina per Treviso, che dimostra, se mai ce ne fosse ancora bisogno, i pericoli a cui porta il delirio di onnipotenza di Zaia e dei suoi accoliti”.

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