Allarme Coldiretti Treviso: "Centinaia di stalle a rischio nella Marca"
Numerose Fattorie italiane colpite a causa del periodo di pandemia, decrescita economica di 1,7 miliardi di euro, con chiusura del canale della ristorazione
Scatta l'allarme dall’ufficio economico di Coldiretti Treviso, sono numerose le stalle che si trovano in difficoltà, e allo stesso tempo molti lavoratori rischiano il loro posto di lavoro.
Le statistiche
Secondo un’analisi di Coldiretti Nazionale, le stalle italiane, a causa del periodo di pandemia, hanno visto una decrescita economica di 1,7 miliardi di euro, a cui è seguita la chiusura del canale della ristorazione e il rischio delle numerose Fattorie Italiane nel continuare la propria attività. Nel settore della zootecnia da carne sono quasi 2 allevamenti su tre, circa il 63,6% che hanno avuto un impatto economico negativo dalla pandemia. Se si vuole entrare nello specifico, le macellazioni di bovini sono diminuite in un anno del 17,8%, quelle dei suini del 20,2% secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat.
La richiesta da parte del presidente della Coldiretti Ettore Prandini è arrivata attraverso una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha assunto l’interim di Ministro delle politiche agricole.
"Si chiede un intervento immediato per dare garanzie alle imprese e salvaguardare una filiera che è strategica e centrale per tutto il sistema agroalimentare nazionale, ma ricordiamo che alcune aree della Marca Trevigiana sono vocate alla zootecnica, come ad esempio l’asolano e la castellana." spiega Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso.
Il settore in descrescita
Il calo della domanda nel settore, oltre ad essere diminuito dall'inizio della pandemia, ha visto una riduzione anche con il diffondersi di fake news sugli allevamenti. Secondo i dati raccolti dalla provincia di Treviso sono 700 gli Allevamenti zootecnici da carne con più di 20 capi, 350 gli Allevamenti zootecnici da latte, 70 gli Allevamenti cunicoli, 15 gli Allevamenti suinicoli professionali.
“La soluzione è nel trovare quanto prima strumenti di sostegno, aiuti diretti alle imprese e ristori concreti. Riteniamo indispensabile, spiega Polegato, un confronto attraverso un tavolo nazionale di filiera per poter costruire le risposte che servono ai nostri allevatori”.