Punto nascita di Montebelluna: parti in aumento e nuove iniziative
Il primario Salmeri: “Tra le novità la possibilità per i papà di entrare in sala operatoria e assistere al cesareo”.
Un incremento di quasi un centinaio di nascite rispetto allo scorso anno. Questo il risultato con cui ha chiuso il 2020 l’Unità Operativa di Ostetricia- Ginecologia dell’ospedale di Montebelluna, diretta dalla dottoressa Maria Grazia Salmeri.
Punto nascita di Montebelluna
Superati i 1.100 parti con un incremento, nonostante la pandemia, di quasi un centinaio di nascite rispetto allo scorso anno. Questo il risultato con cui ha chiuso il 2020 l’Unità Operativa di Ostetricia- Ginecologia dell’ospedale di Montebelluna, diretta dalla dottoressa Maria Grazia Salmeri.
“Nel contesto nazionale di calo della natalità – spiega il primario – noi siamo passati dai 1033 parti del 2019 ai 1122 del 2020, sempre con la massima attenzione all’umanizzazione del momento della nascita anche in questo periodo molto difficile dell’emergenza Covid. Grazie alla dedizione e alla competenza del personale ostetrico, medico, infermieristico e di supporto siamo riusciti - aggiunge - a mantenere il livello qualitativo dell’assistenza offerta nonostante l’incremento di attività”.
Il commento della dottoressa Salmeri
Nel 2020 la percentuale di parti cesarei è stata del 13,1% (ben sotto la media regionale e nazionale) con tasso di parto cesareo in travaglio del 9,63% (tasso regionale del 18,05%), di parti operativi del 7%.
“Questi risultati – commenta la dott.ssa Salmeri - sono frutto della grande attenzione ai bisogni della donna, al rispetto della fisiologia (posizioni libere in travaglio, aromaterapia, musicoterapia, utilizzo dell’acqua in travaglio e parto, attesa dell’insorgenza del travaglio spontaneo quando possibile, non routinaria esecuzione dell’episiotomia)".
"Per tale motivo è stato previsto anche il percorso BRO (basso rischio ostetrico) in cui la gestante viene assistita in autonomia dall’ostetrica all’interno della struttura garantendo quindi tutti i criteri di sicurezza. Un altro ottimo risultato ottenuto – aggiunge il primario – è rappresentato dal fatto che il nostro Punto nascita di Montebelluna non ha mai registrato, finora, focolai in seno ai reparti di ostetricia/ginecologia e pediatria, grazie alla massima attenzione posta al rispetto delle norme di prevenzione, alla costante esecuzione dei tamponi sia per il personale sia per le degenti: il monitoraggio della gravida e del partner al momento del ricovero ci ha, inoltre, permesso di mantenere l’importante presenza di una persona di fiducia con la futura mamma senza alcun rischio. Le future mamme risultate positive al Covid sono state seguite con assiduità in locali dedicati: per seguirle in modo ottimale senza metter a rischio le altre utenti, sono stati creati spazi e percorsi dedicati con personale addestrato”.
L'assistenza neonatale
I buoni risultati si confermano anche per l’assistenza neonatale (pediatri, personale dell’assistenza e della patologia neonatale) con la pratica del Rooming-in e l’accompagnamento assiduo per un allattamento al seno esclusivo, come indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). A tale scopo infatti viene anche praticato il “pelle a pelle”, preludio per la gestione ad “alto contatto” tra mamma e bambino, per favorire il legame fra madre e neonato.
L’assistenza neonatale è dotata di apparecchiature e modalità di assistenza infermieristica tali da evitare, nei casi di patologia minore, l’allontanamento del neonato dalla mamma, garantendo comunque sicurezza e trattamento.
“Grazie alle buone pratiche per la partoriente, all’attenzione prestata nelle prime ore dopo la nascita, la percentuale di piccoli che viene ricoverata in Patologia neonatale è davvero bassa (inferiore al 6%) - spiega la dott.ssa Debora Corazzin, primario di Pediatria e Neonatologia del San Valentino -. Anche per questi bambini ricoverati è prevista la possibilità che i genitori siano presenti ogni qualvolta lo desiderino”.
Il punto nascita del nosocomio di Montebelluna è dotato un ambulatorio dedicato post dimissione, gestito da ostetrica e ginecologo per controlli clinici ed eventuali altre problematiche (contraccezione, rieducazione del piano perineale, rielaborazione dell’esperienza del parto) e di un ambulatorio per il sostegno all’allattamento, gestito da personale infermieristico specificatamente formato che può essere contattato telefonicamente (0423-611683) o con accesso diretto previo appuntamento.
Obiettivo degli ambulatori dedicati è favorire la neomamma nel primo e più complesso periodo dell’allattamento al seno, favorendone l’avvio in serenità. A protezione e a favore delle mamme che allattano, da ottobre è stato allestito al San Valentino un “Punto allattamento materno”: si tratta di uno spazio confortevole al piano terra del nosocomio, dove ogni mamma che si trovi in ospedale può allattare comodamente il suo piccolo. Il Punto nascita fornisce alle gravide un servizio di diagnosi prenatale, ambulatorio ecografico ostetrico di I e II livello, ambulatorio per le gestanti ad alto rischio di patologia.
Nel periodo pandemico, per andare incontro alle richieste delle gravide, è stato istituito un ambulatorio dedicato per il controllo ostetrico (ARCOBALENO).
“Per il 2021 prevediamo – anticipa Salmeri – di portare a conclusione il progetto “parto cesareo dolce”, di introdurre la possibilità di accedere in sala operatoria per il cesareo per il partner della partoriente, di
istituire un ambulatorio ecografico ostetrico gestito dal personale di reparto e di attivare un ambulatorio “Si-cura” dedicato alla contraccezione e la banca del latte umano donato”.