I giovani ripuliscono la città, un esempio
Sono i ragazzi dell'associazione WallSurfers di Montebelluna, praticano il parkour e vogliono la loro "palestra" pulita
I giovani ripuliscono la città, un esempio. Sono i ragazzi cosiddetti "tracciatori" che praticano una disciplina sportiva che si chiama Parkour. Un'attività che esige una grande preparazione fisica e tecnica, e anche molto coraggio nella pratica estrema. A Montebelluna esiste un'associazione che si chiama WallSurfers Add, presieduta dal 22enne montebellunese Jacopo De Stefani, che ogni anno (questo è il quarto) organizza una giornata ecologica, aperta a tutti, ma alla quale, putroppo, pochissimi (e tutti giovani o giovanissimi) si uniscono: "Purtroppo non c'è mai molta adesione esterna - dice rammaricato Jacopo De Stefani -. Ci si lamenta, si critica quando si vede la città sporca, ma se si fanno delle iniziative a favore dell'ambiente c'è poca gente che si dà da fare".
"Siamo molto legati alla nostra città, è la nostra palestra, la nostra casa e la vogliamo pulita"
C'è anche una ragione profonda che lega questi ragazzi all'ambiente: "Abbiamo ideato questa iniziativa - spiega Jacopo - anche perché la nostra disciplina è strettamente legata all'ambiente, al territorio. Vediamo la città come una palestra, una casa, un luogo dove ci alleniamo, e questi luoghi vederli sporchi ci fa molto dispiacere".
I Wall Surfers questa mattina, domenica 31 marzo, hanno iniziato dalle piazze del centro, per poi spostarsi nei luoghi da loro considerati più soggetti a degrado urbano, ovvero dove c'è più spazzatura gettata a terra. Nei loro sacchi, indossando una pettorina fornita da Contarina, i ragazzi avevano un po' di tutto, organizzando la spazzatura anche in modo differenziato. Dai mozziconi di sigarette fino a pannolini usati. L'associazione conta 52 iscritti, di età compresa tra gli 8 e i 24 anni, e persino un paio di trentenni. Panchine, muri, arredi urbani in genere sono la loro palestra, dove eseguono le loro performance. E questa palestra urbana la vogliono pulita: "Se tutti la pensassero così - dice ancora Jacopo De Stefani - non ci sarebbe bisogno di organizzare giornate come queste. Ci vuole maggiore educazione, consapevolezza che il bene comune è di tutti, anche nostro e come tale lo dobbiamo rispettare e tenere in ordine e pulito".
Dopo aver ripulito il centro i ragazzi del Parkour si sono spostati nella zona dello Xiao e a Santa Maria in Colle. Un esempio di senso civico, da prendere a modello, e che viene da giovani e giovanissimi, da quella gioventù che è cresciuta e sta crescendo nell'era dell'emergenza Terra e della consapevolezza che bisogna fare tutti noi qualcosa che contribuisca a pulire e salvare il Pianeta.
«Essere forti per essere utili» era il motto di un ufficiale della marina al cui metodo di addestramento è ispirato il parkour, un motto che calza a pennello anche per questa iniziativa.