Covid, Zaia: "Salgono i ricoveri, siamo preoccupati" | +1062 positivi | Dati 23 febbraio 2021
Il dottor Flor ha poi presentato uno "spaccato" dell'emergenza sanitaria in Veneto.
Dati che preoccupano quelli emersi nel consueto bollettino del Governatore Luca Zaia per analizzare l'andamento della curva epidemiologica in Veneto.
Covid, Zaia: "Riprendono i ricoveri"
I test rapidi in totale toccano quota 3 milioni e 079, mentre quelli molecolari sfiorano i 4 milioni. Positivi nelle ultime 24 ore 1062, con oltre 37mila tamponi, incidenza di positivi pari al 2,81 per cento. Numero di positivi dal 21 febbraio, 328078. Positivi di oggi in isolamento o domiciliare o in ospedale sono 22mila e 297. Ricoverati: 1394, di cui 1255 in area non critica (+46). Terapie intensive 139, più tre in un giorno. Ventuno decessi per un totale dall'inizio della pandemia pari a 9742. 15mila 725 dimessi.
"In queste ore il bollettino sta iniziando a dare dei segnali - ha spiegato Zaia - Questa è l'utilità del vedere i dati tutti i giorni. Non guardiamo l'Rt. Quando si muove il ricovero e supera le dimissioni, vuol dire che il trend si sta riaccentuando. Non possiamo abbassare la guardia. Ne ho parlato da gennaio: il virus non è scomparso. L'appello ai cittadini: Brescia non è così distante. Il virus non conosce confini. Avremo in queste ore incontri con i ministri e con i presidenti di regione, forse prima del 5 marzo anche con Draghi. Dobbiamo discutere sulle misure da adottare".
Covid in Veneto, come (e soprattutto quando) se ne esce?
"Seconda fase di Covid: Ora tocca a noi - ha proseguito il Governatore - Speriamo che il Dpcm che si scriverà insieme, prenderà in considerazione le misure di aiuto all'economia, premettendo che la salute viene prima di tutto. Non si può non evidenziare che esista letteratura importante. Noi tutti stiamo sperimentando. Ora escono i primi studi rispetto agli effetti positivi dei lockdown rispetto ai decessi. Se fossero confermati i dati, emerge in modo forte l'uso dei dispositivi di sicurezza e di distanziamento. Questo emerge dai dati. Il ruolo fondamentale spetta a noi cittadini. Spero che questo entri nel prossimo Dpcm".
La velocità di uscita è direttamente proporzionale alla capacità di vaccinare. Gran Bretagna, Israele, per esempio, sono stati più rapidi: stanno già avendo dei risultati.
"La vaccinazione del primo target, operatori sanitari, ci dice già che i focolai ospedalieri si sono spenti. Sono spariti. Ora si dovrà capire quanti vaccini arriveranno in Italia nei prossimi giorni, ma dal Commissario Arcuri sembrano arrivare delle informazioni rassicuranti".
Covid, l'emergenza raccontata dal dottor Flor
"Al netto delle 8 milioni di fornitura, dal 22 febbraio al 31 marzo abbiamo una fornitura comunicata di 610mila dosi - ha dichiarato il dottor Flor - A marzo potremo vaccinare decisamente di più. Pfizer, Astra e Moderna. Questo per noi significa aggiornare il nostro calendario. E' uscita una nuova scheda tecnica di Astra che porta a under 65 l'utilizzo".
Ma la ripresa di ricoveri in tutta la regione desta non poche preoccupazioni.
"Prima giornata di controtendenza: dal 31 dicembre lento calo quotidiano di casi, ricoveri e terapie intensive. 46 persone in Veneto sono singole unità molto disperse ma stiamo capendo la fonte di contagio. Capiremo se c'è una chiara fonte di contagio. Dagli ospedali ci dicono che arrivano pazienti da casa già gravi. Oggi la situazione è questa: negli ospedali stavamo ripartendo con la routine. E invece non potremo. Da subito una controtendenza anche in rianimazione. Ingressi da malattia recente".
Le misure di contenimento, dunque, devono ancora essere rispettate. E non sembra che questo sia chiaro a tutti.
"Domenica in qualche centro urbano non ho visto tutto questo rispetto. Dobbiamo riflettere. Ad oggi si susseguono parecchie ipotesi: questa non è un'ipotesi, questi ricoveri sono numeri non opinioni. Oggi la malattia si presenta con un numero superiore di malati. Cercheremo di capire la sorgente anche se sappiamo che non abbiamo focolai. Capire quale sia la catena. La preoccupazione va agli assembramenti ma anche su una maggior confidenza nelle attività quotidiane. Serve rigore serio".
Trattative sui vaccini, il punto della situazione
Sul tema dell'acquisto di dosi extra di vaccino da parte della Regione è stata esposto precisamente il quadro della situazione.
"A fronte di numerose situazioni in cui ci è stata segnalata la possibilità di fornirci vaccini, noi sulla base di questo stiamo facendo verifiche - ha chiarito il dottor Flor - Per avere tutti i dati necessari per poter chiedere autorizzazione ad acquisto e importazione a Aifa e struttura commissariale del Governo. Senza questo sarebbe impossibile. Questa è la Legge. Con le strutture con cui ci siamo interfacciate, abbiamo chiesto quantitativi, tipologia (se autorizzato Ema), tempi di fornitura, costi. Questa la prima lettera inviata a otto interlocutori. A due che hanno risposto, una realtà inglese e una italiana, abbiamo chiesto il numero di lotto. Una ditta non ci ha risposto, un'altra ci ha detto che non è in grado in questo momento di dare la fornitura. Chiusa qui".