Microcamera nascosta nella felpa, 23enne di Treviso cerca di "truccare" l'esame della patente
L'obiettivo fuoriusciva da una lettera “O” stampata proprio sulla felpa e aveva anche un auricolare inserito così in fondo nell’orecchio da rendere necessarie le cure di personale sanitario del Suem.
Denunciato in stato di libertà un giovane kosovaro, sorpreso a “truccare” l’esito dell’esame per il conseguimento della patente.
Microcamera nascosta nella felpa, 23enne di Treviso denunciato
Nel primo pomeriggio di giovedì 18 marzo gli operatori delle Volanti della Questura di Treviso hanno denunciato in stato di libertà un giovane kosovaro, sorpreso a “truccare” l’esito dell’esame per il conseguimento della patente.
In particolare, l’esaminatore della Motorizzazione durante la sessione di esami ha udito un rumore metallico provenire in direzione del ragazzo e, credendo fosse la vibrazione del cellulare, gli ha chiesto di spegnerlo; tuttavia, quando ha continuato a percepire il rumore nonostante il cellulare fosse stato spento, si è insospettito e ha chiamato il 113.
La microcamera nella felpa
All’arrivo della volante M.A., ventitreenne residente a Treviso, ha subito ammesso di aver provato a barare nel tentativo di superare il test, percepito dallo stesso come un ostacolo insormontabile.
All’esito del controllo il giovane è stato trovato in possesso di una microcamera, occultata all’interno di una larga felpa, il cui obiettivo fuoriusciva da una lettera “O” stampata sulla felpa medesima, nonché un auricolare inserito così a fondo nell’orecchio da rendere necessarie le cure di personale sanitario del SUEM per la corretta estrazione, una “saponetta” 4G TIM di colore bianco provvista di relativa batteria necessaria per la trasmissione e due trasmettitori/ricevitori, provvisti di relativa alimentazione e di antenna metallica.
Le risposte esatte arrivavano da remoto
Il meccanismo era semplice quanto efficace: la videocamera sapientemente celata all’interno della felpa riprendeva il test sottoposto all’esaminando, il quale riceveva tramite l’auricolare celato nell’orecchio le risposte esatte comunicategli da remoto.
All’esito degli accertamenti di rito il giovane è stato denunciato ai sensi degli artt. 617 e 623 bis c.p., mentre sono in corso accertamenti volti ad identificare i suoi complici.