Tonnellate di rifiuti pericolosi nell'azienda tessile di Castelfranco: denunciato imprenditore cinese
Le Fiamme Gialle hanno anche sorpreso all'interno tre lavoratori in nero.
Guardia di Finanza: denunciato un imprenditore tessile cinese per violazioni ambientali e alla sicurezza sul lavoro.
Tonnellate di rifiuti pericolosi nell'azienda tessile di Castelfranco
Proseguono gli interventi delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso in materia di contrasto al lavoro nero e all’abusivismo commerciale, con particolare attenzione anche alla tutela dell’ambiente e alla sicurezza sui luoghi di lavoro.
Nei giorni scorsi, i finanzieri della Tenenza di Castelfranco Veneto sono intervenuti, congiuntamente a personale dell’INPS/Ispettorato Nazionale del Lavoro, in un’azienda tessile di Castelfranco Veneto, gestita da un cittadino cinese, individuando tre dipendenti in nero (un connazionale del titolare e due ghanesi), privi del previsto inquadramento contrattuale e contributivo, e rilevando diverse violazioni alla normativa in materia di sicurezza sul lavoro e antincendio.
Nel corso degli accertamenti, poi, le Fiamme Gialle hanno scoperto, all’interno del locale e nelle immediate adiacenze, oltre 7 tonnellate di rifiuti speciali, anche pericolosi (scarti della lavorazione tessile, rottami metallici, apparecchiature elettriche ed elettroniche, liquami, eternit, stoccati ovunque, anche nei pressi delle postazioni di lavoro dei dipendenti), per i quali il titolare della ditta non è stato in grado di esibire alcuna documentazione relativa alla conservazione e al corretto smaltimento.
Imprenditore cinese denunciato
I rifiuti speciali, infatti, devono essere trattati e smaltiti secondo le modalità previste dal Testo Unico Ambientale, avvalendosi di imprese specializzate. È possibile, per le aziende, detenere quantità di rifiuti presso i propri locali, entro limiti tassativamente previsti dalla legge, per un periodo massimo di tre mesi, annotando le quantità e la tipologia di rifiuti prodotti nei registri di carico e scarico e suddividendoli per classi omogenee.
Alla luce delle violazioni riscontrate, i finanzieri hanno pertanto denunciato l’imprenditore cinese alla Procura della Repubblica di Treviso per il reato di illecita gestione di rifiuti e per le violazioni al Testo Unico per la sicurezza sul lavoro, mentre i funzionari dell’INPS/INL hanno contestato le violazioni in materia di lavoro nero.
L’intervento della Guardia di Finanza di Treviso testimonia ancora una volta l’impegno profuso in questo delicato settore, a tutela dell’economia legale e della libera concorrenza, dell’ambiente e della salute dei cittadini, a beneficio degli operatori economici onesti e rispettosi delle regole: lo sfruttamento di manodopera in nero, unito alle violazioni delle modalità di corretto smaltimento dei rifiuti e delle norme in materia di sicurezza, consente infatti di applicare prezzi altamente concorrenziali, in danno delle imprese che operano rispettando la legge, che si vedono costrette a sostenere costi maggiori.