Tragedia del deltaplano sul Grappa, lo shock di Eva: "Miracolata"
Momenti drammatici che la 28enne triestina non potrà mai dimenticare. Lei ha riportato soltanto la slogatura della caviglia.
Si è salvata per miracolo restando impigliata a un albero, mentre l'amico e istruttore Federico Baratto era appena precipitato nel vuoto.
Tragedia del deltaplano sul Grappa
Ha vissuto in prima persona dei momenti di autentico terrore e la terribile tragedia toccata all'amico e istruttore Federico Baratto, il padovano precipitato nel vuoto sabato scorso sul Monte Grappa dopo il lancio col deltaplano biposto. Lei però, nonostante non sapesse assolutamente pilotare il mezzo, dopo una picchiata sulla montagna si è miracolosamente salvata. Impigliata ad un albero e poi recuperata dal soccorso alpino.
Eva, 28enne triestina, non dimenticherà mai quel maledetto lancio, i drammatici attimi in cui Federico - che non si era legato al mezzo a causa di una fatale dimenticanza - è rimasto appeso alla sbarra con la sola forza delle braccia. Finché ha potuto, prima di essere inghiottito nel nulla.
La ragazza, praticamente illesa e sotto shock, è stata poi portata all'ospedale di Bassano per la slogatura di una caviglia. Nulla rispetto a quel che ha rischiato. Non ha avuto quasi il tempo di capire cosa stesse succedendo, che si è ritrovata addosso alla pianta che, di fatto, l'ha salvata.
A regalarle quel volo erano stati gli amici, con cui era partita da Trieste. Poco prima proprio un amico aveva provato la stessa esperienza, raccontando entusiasta dell'adrenalina del volo. Poi è arrivato il turno di Eva e sappiamo purtroppo com'è andata a finire.
Sulla tragedia indagano i Carabinieri di Castelfranco Veneto. L'ipotesi più probabile è proprio quella dell'errore umano.