Operazione anti caporalato nel Trevigiano, il plauso degli assessori regionali
Caner: "È la prova che in Veneto i controlli ci sono e funzionano".
Gli assessori Caner, Lanzarin e Donazzan plaudono all'operazione anti caporalato in agricoltura nel trevigiano.
Operazione anti caporalato nel Trevigiano
“Ringrazio i carabinieri del Gruppo Tutela del lavoro di Venezia, i militari di Treviso e gli organi inquirenti per il paziente e lungo lavoro che ha portato alla scoperta di un'impresa agricola con sede legale a Cessalto, in provincia di Treviso, che reclutava e sfruttava cittadini pakistani presso alcune aziende del territorio. È la prova che in Veneto i controlli ci sono e funzionano: il caporalato rappresenta una piaga presente anche nelle nostre campagne su cui continueremo a vigilare”.
Questo il commento dell’assessore regionale all’agricoltura del Veneto Federico Caner alla notizia sull’operazione contro il caporalato effettuata questa mattina dagli uomini dell’Arma nella campagna trevigiana.
“Per evitare il ripetersi di situazioni come questa – dichiara ancora Caner - è necessario che l'attenzione sia massima da parte di tutti e in modo particolare da chi opera nel mondo agricolo. Queste attività rischiano infatti di penalizzare il lavoro dei nostri imprenditori che lavorano nel rispetto delle regole e rispettando i diritti dei lavoratori”.
Per prevenire e combattere fenomeni di questo tipo la Regione Veneto nel maggio 2019 si è fatta promotrice, prima in Italia, di un protocollo d'intesa tra i propri referati al Lavoro, alla Sanità e all'Agricoltura con l’Ispettorato interregionale del lavoro, Inps, Inail, Anpal, sindacati, associazioni datoriali e rappresentanze delle cooperative del mondo agricolo, per condividere le banche dati e a fare squadra per prevenire e contrastare fenomeni di sfruttamento lavorativo e pratiche illegali nei lavori agricoli.
“Un patto che rilanceremo per garantire il lavoro di tutta la filiera agricola. Dal campo allo scaffale del supermercato al consumatore finale, dobbiamo garantire anche il valore etico del prodotto: tanto di chi produce, quanto di chi acquista” conclude Caner.
“Il contrasto ai fenomeni di grave sfruttamento degli esseri umani e al caporalato rappresenta un obiettivo regionale – commenta l’Assessore regionale alla sanità e al sociale Manuela Lanzarin – da anni sosteniamo il progetto N.A.Ve - Network Antitratta del Veneto; grazie a tale sinergia sono state promosse in tutto il territorio regionale azioni di contatto, emersione e presa in carico delle persone vittime di grave sfruttamento sia in ambito sessuale che lavorativo. L'esperienza mostra chiaramente che l'agricoltura è uno dei settori economici maggiormente esposti al fenomeno di sfruttamento; le azioni di sostegno e inclusione sociale a favore delle vittime, rappresentano una concreta opportunità di fuoriuscita dai circuiti illegali, una possibilità di riscatto per le vittime, infine un grazie alle forze dell'ordine per il lavoro portato avanti ogni giorno.”
“Mi unisco ai colleghi – commenta l’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan - nel ringraziare le forze dell’ordine che hanno portato a termine un’operazione che risponde in pieno agli obiettivi di tutela dei lavoratori e di prevenzione dei fenomeni di sfruttamento per i quali da molti anni la Regione, attraverso l’Assessorato al lavoro, è fortemente impegnata. Ricordo che il Protocollo sottoscritto nel 2019 era stato preceduto dall’istituzione di uno specifico tavolo regionale nel luglio 2018 per favorire l’incontro legale tra domanda e offerta di lavoro nel settore primario. Un sistema che sostiene e favorisce la legalità, contrastando di fatto caporalato, lavoro nero e sfruttamento lavorativo in un settore essenziale in Veneto che è quello dell’agricoltura”.