Emergenza cinghiali in Veneto: le foto degli imprenditori agricoli trevigiani al flash mob di Venezia
Dalla Marca un centinaio di imprese e famigli per dire #stopcinghiali. Con loro vari amministratori locali. Le richieste urgenti.
100 imprenditori agricoli trevigiani oggi a Venezia per un flash mob davanti la stazione SS Lucia per dire #stopcinghiali
Emergenza cinghiali in Veneto
100 imprenditori agricoli trevigiani oggi a Venezia per un flash mob davanti la stazione SS Lucia per dire #stopcinghiali. Con loro dalla Marca anche amministratori e politici dei comuni di Tarzo, Cavaso del Tomba e Fregona oltre ai consiglieri regionali trevigiani Roberto Bet, Alberto Villanova, Tommaso Razzolini e Giampietro Possamai. Presente anche Giuseppe Romano in rappresentanza del Parco del Sile.
Sono talmente diffusi ovunque sul territorio regionale che non ci sono neppure i numeri ufficiali: impossibile ormai contarli, sono i cinghiali in Veneto. Le stime di Coldiretti parlano di 90mila cinghiali che scorrazzano indisturbati dalla campagna fino in città.
“Un’emergenza che ha fatto arrivare a Venezia anche gli agricoltori di Coldiretti Treviso per denunciare un fenomeno incontrollato che è diventato un problema di ordine pubblico e sicurezza – sottolinea Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso nella foto di gruppo con dirigenti, associati e il direttore Giuseppe Satalino. Oggi in Piazzale Santa Lucia gli agricoltori di Coldiretti hanno organizzato un flash mob “silente” per testimoniare lo stato in cui gli operatori agricoli e i cittadini sono costretti ad affrontare l’invasione dei cinghiali dalle campagne alle città. Il fenomeno che lascia tutti “senza parole” è stato spiegato attraverso l’esposizione “muta” di grandi immagini con ritratti ettari di mais devastati, foto di incidenti stradali e di cinghiali che scorrazzano indisturbati nei centri residenziali, rovistando tra i cassonetti di rifiuti a ridosso delle abitazioni.
Una situazione fuori controllo favorita dall’emergenza Covid che con il lockdown ha lasciato campo libero a intere colonie che dagli spazi rurali si sono spinti fino alle aree urbane arrivando sempre più vicini alle famiglie, nei parchi dove giocano i bambini o alle scuole. Gli animali selvatici distruggono produzioni alimentari, sterminano raccolti, assediano campi: non più di tanto possono fare i circa 7mila selecontrollori. Il dossier elaborato da Coldiretti evidenzia danni periziati per oltre un milione di euro di cui liquidati poco più della metà. Un importo assolutamente sotto stimato – commenta Coldiretti Veneto – perché gli agricoltori esasperati hanno addirittura smesso di presentare le istanze.
Il sostegno di Zaia e le richieste urgenti
A raggiungere il palco della mobilitazione anche il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia che non ha mancato di condividere l’emergenza evidenziata da Coldiretti. All’assessore competente Cristiano Corazzari Coldiretti ha affidato le seguenti richieste urgenti:
- che Stato e Regioni facciano un gioco di squadra e operino in modo risoluto per rendere le misure di contenimento e controllo effettivamente efficaci.
- che gli agricoltori dotati delle necessarie autorizzazioni siano messi in condizione di essere effettivamente protagonisti delle azioni di contenimento, anche attraverso l’utilizzo di altri soggetti autorizzati, a partire dai cacciatori, per intervenire immediatamente sui propri fondi agricoli
- semplificare le procedure per l’attivazione di tutti gli interventi e messe in atto azioni per promuovere l’attività dei selecontrollori
- che attraverso una modifica della legge nazionale, il coordinamento delle azioni sia affidata al Prefetto in quanto competente per la tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza.
- che la delibera proposta alla Regione sia approvata in tempi rapidi
- che il nuovo piano di controllo dei cinghiali contenga azioni semplici sburocratizzate, efficaci, efficienti, allargando la platea dei soggetti attuatori, con le risorse necessarie.