Mense scolastiche a Treviso, gli aumenti saranno coperti dal Comune

Investimento da 800mila euro per sostenere le famiglie e garantire il diritto allo studio.

Mense scolastiche a Treviso, gli aumenti saranno coperti dal Comune
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Il Comune di Treviso coprirà i maggiori costi per il servizio di ristorazione scolastica.

L'aumento dei costi causa Covid

L’emergenza Covid ha infatti comportato la riorganizzazione del servizio di ristorazione scolastica nelle scuole dell’Infanzia, primarie e secondarie di 1° grado statali, al fine di riavviare il servizio nell’anno scolastico 2020/2021 nel rispetto delle disposizioni nazionali e regionali per il contenimento dei contagi. Il Comune di Treviso ha deciso di farsi carico del maggiore costo del servizio di ristorazione scolastica nell'anno scolastico 2020/2021 che ha subito un incremento di spesa di 340mila euro rispetto all'anno scolastico precedente, causato dalle necessità di adeguamento ai protocolli anti Covid, dall’aumento delle spese per la ditta di ristorazione, dall'acquisto di attrezzature volte a garantire la qualità del servizio anche nella somministrazione dei pasti in classe, dalla sanificazione e disinfezione dei locali e tutto il necessario a garantire la sicurezza nelle mense scolastiche in periodo di pandemia.

"Niente oneri in più per le famiglie"

Il costo del singolo pasto, prima dell’emergenza sanitaria era di € 4,45 (IVA esclusa), ora è invece di euro 5,29 (IVA esclusa). Anche per l’anno scolastico 2021/2022 si è voluto coprire la spesa dei pasti per un ammontare di circa euro 800mila euro, cifra che include l'aumento del costo del singolo pasto a causa del Covid. «La nostra Amministrazione è particolarmente attenta alle esigenze della scuola, dei suoi studenti e delle famiglie», le parole dell’assessore all’istruzione Silvia Nizzetto. «Vogliamo infatti che, anche quest’anno, l’adeguamento ai protocolli di sicurezza anti Covid non ricada sulle famiglie. Si tratta di uno sforzo che l’ente fa per garantire il diritto allo studio e fare sì che le famiglie non debbano farsi carico di ulteriori oneri in un momento di ripresa dopo le ben note difficoltà conseguenti alle chiusure e alle limitazioni».

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