Asolo ricorda il genocidio armeno
In occasione dell'anniversio del 24 Aprile, Asolo ricorda la terribile persecuzione perpetrata dal governo Turco verso il popolo Armeno
Il 24 aprile è il giorno della memoria dello Metz Yeghern, ossia il Grande Male, il nome con cui gli armeni indicano il genocidio di cui furono oggetto a partire dal 1915 per volontà del governo dei Giovani Turchi nei giorni del tramonto dell’Impero Ottomano. Il 24 aprile 1915 furono arrestati e deportati gli esponenti delle élites armene di Costantinopoli, Smirne e Aleppo. Nei due anni successivi persero la vita un milione e mezzo di armeni a causa sia di massacri che di malattie e stenti dovuti alle condizioni in cui venivano spostati attraverso i territori dell’Impero.
In ricordo del 103esimo anniversario
Tra le personalità vissute ad Asolo piace ricordare l'architetto Leon Gurekian (Costantinopoli 1871 – Asolo 1950), figura di intellettuale e patriota armeno i cui familiari perirono tutti nel genocidio. Ad Erevan, odierna capitale dell'Armenia, nel marzo 2015, è stata inaugurata una mostra a lui dedicata alla quale ha partecipato anche una rappresentanza asolana che ha portato un messaggio del Sindaco in cui veniva sottolineato il suo impegno e il suo coraggio nel perseguire l'obiettivo della realizzazione dell'indipendenza della Repubblica Armena.
Dal settembre del 2016, Asolo ha stretto un "Patto di Amicizia" con la città Armena di Jermuk.
“Desidero esprimere tutta la mia vicinanza morale alla comunità armena di Jermuk e all’ Unione Armeni d’Italia e, naturalmente, a tutte le comunità armene nel mondo, in questo giorno in cui si celebra il ricordo dell’immane tragedia che ha colpito questo popolo nel XX secolo - dichiara il Sindaco di Asolo, Mauro Migliorini - un genocidio che ha causato oltre un milione e mezzo di vittime innocenti, con centinaia di migliaia di persone giustiziate, deportate, morte di stenti: si trattò di una repressione (senza eguali) contro la libertà di un popolo, contro la sua sacrosanta aspirazione all'autodeterminazione, contro la sua antica Chiesa apostolica”.