La tragedia

Uccide il figlio di 7 anni, poi ferisce l'ex moglie: Paitoni lavorava per un'azienda trevigiana

E' successo tra Morazzone e Gazzada, nel Varesotto. L'uomo è stato arrestato dai Carabinieri all'alba di domenica 2 gennaio 2022.

Uccide il figlio di 7 anni, poi ferisce l'ex moglie: Paitoni lavorava per un'azienda trevigiana
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Ha ucciso il figlioletto di soli 7 anni e ha occultato il cadavere nell'armadio di casa. Dopodiché si è recato a casa dei suoceri, dove c'era la ex moglie, e ha cercato di accoltellarla a morte. E' stato arrestato dai Carabinieri.

Uccide il figlio e poi tenta di ammazzare la ex moglie

Come racconta Prima Saronno, la tragedia si è consumata, nel Varesotto, dove i Carabinieri hanno arrestato nella mattinata di domenica 2 gennaio 2022 Davide Paitoni, 40 anni, che nella serata di sabato aveva raggiunto la ex moglie a Gazzada, cercando di pugnalarla. Prima aveva ucciso il figlio, di 7 anni, nella loro abitazione di Morazzone.

La donna, soccorsa dai sanitari del 118 dopo l'aggressione,  è stata trasportata in ospedale dov'è tutt'ora ricoverata ma fuori pericolo di vita. L'uomo era dipendente della Colfert di Mogliano Veneto, azienda trevigiana che lo scorso anno aveva acquisito la Varesina accessori.

L'arresto

Dopo il tentato omicidio della moglie l'uomo si era subito dato alla fuga. È stato preso alle prime ore del mattino a Viggiù, dov'è stato individuato anche grazie a un elicottero e al termine di un inseguimento con le auto dell'Arma  che aveva speronato nella speranza di riuscire a seminarle.

Durante i controlli da parte dei carabinieri nella casa dell'uomo l'agghiacciante scoperta:  i militari hanno rinvenuto il cadavere del figlio, di soli 7 anni, nascosto all'interno di un armadio.

Sulle indagini, che dovranno chiarire i contorni e il perché  dell'atto folle di un padre e di un marito, vige comprensibilmente il massimo riserbo.

Il biglietto

Il provvedimento di fermo è stato emesso in presenza di gravissimi indizi nei confronti dell’uomo, che ha lasciato nell’armadio con il bambino un biglietto con una sorta di confessione e avvertito il padre anziano (che viveva con lui) con un messaggio vocale di aver fatto del male al piccolo e di non guardare nell’armadio.

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