La denuncia

Ristoranti e bar della Marca: lasci il lavoro in anticipo? Paghi la penale da mille euro

Una clausola capestro che penalizza ulteriormente i giovani dipendenti. La denuncia di Filcams-Cgil Treviso. E il caso finisce in Regione.

Ristoranti e bar della Marca: lasci il lavoro in anticipo? Paghi la penale da mille euro
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Il caso della clausola capestro nei contratti a tempo determinato dei giovani assunti in ristoranti e bar a Treviso e provincia.

Lasci il lavoro in anticipo? Paghi la penale da mille euro

Lasci in anticipo il posto di lavoro? Allora paghi la penale. Succede nella Marca trevigiana ai giovani dipendenti di ristoranti e locali pubblici. Una "speciale" clausola capestro, inserita nei contratti (mille euro la cifra prevista), per scoraggiare i licenziamenti volontari anticipati dei ragazzi.

A denunciare il fenomeno è stata la Filcams-Cgil di Treviso, per bocca del segretario provinciale Alberto Irone:

"I lavoratori si rivolgono a noi perché non sanno cosa fare, a quel punto contattiamo l'azienda e facciamo presente che chiedere mille euro in caso di dimissioni è un'irregolarità. Negli ultimi tre mesi siamo riusciti ad annullare una decina di clausole vessatorie".

I primi casi di clausole capestro sono stati già risolti senza l'intervento del giudice, trovando accordi tramite verbali di conciliazione.

"Eventuali dimissioni anticipate comporteranno l’applicazione di una penale pecuniaria valutata consensualmente in € 1000 (mille), fatta salva l’ulteriore possibilità di richiesta di risarcimento del danno", recita infatti la fredda dicitura nei contratti.

Insomma, per due mesi di contratto viene stabilita una penale aggiuntiva, con il datore di lavoro che - come se non bastasse - si tiene anche la mani libere di fronte a possibili richieste di danni. Mentre lui, il datore di lavoro, nei primi 30 giorni di prova può licenziare, il dipendente non solo non se ne può andare, ma se lo fa deve pagare mille euro.

Una pratica vessatoria utilizzata anche e soprattutto per far fronte all'endemica carenza di personale, scoraggiando così "passaggi di casacca" troppo rapidi. Eppure esiste una disciplina giuridica, come ha confermato lo stesso segretario Filcams-Cgil, "che dice che se sono assunto a tempo determinato e mi allontano prima del termine, in linea teorica, il datore può rivalersi per il periodo lasciato scoperto".

"Ma qui - aggiunge Irone - la situazione è diversa: si tratta di una penale consensuale che viene imposta a priori".

Nel frattempo il caso delle assunzioni con clausole capestro è approdato in Regione con un'interrogazione urgente presentata alla giunta dai consiglieri del Pd, Vanessa Camani e Andrea Zanoni.

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