Giallo di Sydney, il mistero del Giorgione si infittisce
L'enigmatico Giorgione al centro delle celebrazioni dei 10 anni del Museo di Castelfranco.
«Giorgione is back»: Giorgione è tornato e porta con sé il giallo di Sydney. Questo il titolo, tanto perentorio quanto esplicito nella sua essenzialità, con il quale il Museo Casa Giorgione vuole festeggiare i suoi primi dieci anni di vita. Tanti infatti ne sono passati da quando l’Amministrazione guidata dall'allora sindaco Maria Gomierato inaugurò il 9 maggio 2009 un museo di nuova concezione, evocativo e di forte suggestione, in onore a uno degli artisti più enigmatici di tutto il Rinascimento.
I 10 anni del Museo Casa Giorgione celebrati anche con il giallo di Sydney
Si tratta di un compleanno speciale, che il Museo vuole festeggiare a modo suo, riportando il focus proprio su Giorgione, sul quale il dibattito storico, critico e interpretativo incentrato sulla sua vita e sulle sue opere è stato recentemente arricchito da nuove ed entusiasmanti indagini, che hanno dato luogo a scoperte inattese, più precise riletture e stringenti analisi. Puntando i riflettori anche su quello che è ormai noto come il giallo di Sydney. Con il supporto dell’assessorato alla Cultura e quello al Turismo, il Museo, diretto da Matteo Melchiorre, ha voluto richiamare a Castelfranco alcuni dei più affermati studiosi di Giorgione presenti nel panorama internazionale, per tre incontri dall’alto valore scientifico.
Dentro il giallo di Sydney con la Anderson
Il primo appuntamento è fissato per venerdì 3 maggio, con il dialogo tra l’australiana Jaynie Anderson, professoressa all’Università di Melbourne e una delle studiose più esperte di Giorgione, e il professore cafoscarino Reinhold Christopher Mueller. Il tema riguarderà la recente scoperta, in un incunabolo del 1497 della Divina Commedia di Dante conservato a Sydney, di un disegno che la studiosa del Nuovissimo Mondo attribuisce al maestro di Castelfranco. Inoltre si analizzerà la frase posta sopra il bozzetto, che anticipa la data di nascita di «Zorzon da Castelo Francho» al 1474 circa.
Gli altri appuntamenti
Il secondo incontro, previsto per venerdì 31 maggio, vedrà invece come ospiti Enrico Maria Dal Pozzolo e Massimiliano Bassetti, entrambi professori dell’Università di Verona, che osserveranno i quadri di Giorgione. Concluderà la rassegna l’incontro del 21 giugno dedicato al più celebre dipinto di Giorgione, la «Tempesta» con l’illustre storico dell’arte Salvatore Settis, già direttore del Getty Research Institute di Los Angeles e la Scuola Normale Superiore di Pisa, si confronterà con Sergio Alcamo, autore del libro «La verità celata. Giorgione, la “Tempesta” e la salvezza», nel quale il giovane studioso offre un’interessante rilettura dell’intrigante e criptico dipinto giorgionesco.