Pieve di Soligo

Attentato Charlie Hebdo, smantellata cellula terroristica pakistana: il basista arrestato a Treviso

Portato via all'alba di ieri un insospettabile muratore 22enne di Pieve di Soligo. Zaia: "Tenere sempre alta la guardia".

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Blitz antiterrorismo, un arresto della Digos anche nel trevigiano. Portato via all'alba un insospettabile muratore di Pieve di Soligo. Il commento di Zaia.

Attentato Charlie Hebdo, smantellata cellula terroristica pakistana: il basista arrestato a Treviso

Operazione antiterrorismo della Polizia di Stato a Genova nei confronti di 14 cittadini pakistani legati al 27enne pakistano che il 25 settembre 2020, a Parigi, ha compiuto un attacco nei pressi della ex sede della rivista satirica Charlie Hebdo.

Tra gli arrestati anche un insospettabile muratore pakistano (incensurato), Nauman Alì, 22 anni, residente a Pieve di Soligo, portato via all'alba di ieri, martedì 7 giugno 2022, dagli uomini della Digos di Treviso. Si sospetta che il suo ruolo possa essere stato quello di basista, con incarichi telefonici.

L’operazione, condotta dalla Digos ligure e gestita dal Servizio per il contrasto all’estremismo e terrorismo esterno della Polizia di Stato, è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo della procura di Genova e ha ricevuto anche il contributo degli uffici antiterrorismo di Spagna e Francia coordinati dall’ECTC- European Counter Terrorism Centre di Europol.

L'indagine

L’indagine ha preso piede quando, nell’aprile dello scorso anno, ha fatto rientro in Italia uno dei principali indagati che due mesi prima era stato arrestato nel Paese transalpino per porto in luogo pubblico di un grosso coltello. Gli investigatori hanno documentato come l’uomo, sugli account Facebook, Tik Tok e su un canale YouTube, postava, con cadenza giornaliera, numerosi video mentre recitava testi inneggianti alla violenza o, mentre in compagnia di connazionali, in strada o all’interno di abitazioni, brandiva machete o coltelli di grandi dimensioni mimando insieme agli altri il taglio della gola.

Gli approfondimenti effettuati sui suoi profili social ha portato i poliziotti a svelare l’esistenza e l’operatività, in diverse province italiane e in alcuni Paesi europei, di una cellula terroristica riconducibile ad un più ampio gruppo di giovani pakistani, auto-denominatosi “Gruppo Gabar”, tutti appartenenti ai contatti diretti dell’attentatore di Parigi

Il commento del presidente Zaia

“Complimenti alla Polizia di Stato e alla Digos di Treviso, con quelle di varie altre città italiane, protagoniste di un blitz su scala internazionale, che dimostra quanto sia importante tenere la guardia alta per difendersi dal terrorismo”.

Lo dice il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, riguardo all’operazione contro una cellula terroristica pakistana, che ha portato a 14 arresti.

“La Digos trevigiana, i colleghi di altre città d’Italia, la Polizia di Stato, la Comisarìa General de Informacìon spagnola e l'antiterrorismo francese con il coordinamento dell'E.C.T.C. - European Counter Terrorism Center di Europol – aggiunge il Governatore – hanno dimostrato un grande pregio, unito alla tenacia e all’intelligenza investigativa: saper fare squadra per il comune obbiettivo della salvaguardia della legalità e dell’incolumità della gente”.

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