Poca chiarezza

Società di Silea prima indagata per le criptovalute: 6mila persone truffate

La società prometteva grandi guadagni grazie al meccanismo di arbitraggio tra criptovalute.

Società di Silea prima indagata per le criptovalute: 6mila persone truffate
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Sono in corso le indagini sulle transazioni dei clienti della New Financial Tecnology, nata a Silea.

Criptovalute, società di Silea nel mirino

Sono in corso le indagini sulla New Financial Tecnology, società di criptovalute nata a Silea (ma con sede legale a Londra), i cui fondatori hanno fatto perdere le tracce. Ora moltissimi clienti sono in attesa di sapere il destino dei soldi investiti. Secondo quanto è emerso, la società prometteva grandi guadagni grazie al meccanismo di arbitraggio tra criptovalute. Era necessario effettuare un investimento minimo di 10mila euro ma ci sono circa 6mila clienti che hanno investito fino a 300mila euro.

Ci sono però diversi aspetti che non tornano, basta pensare che durante le operazioni intervenivano tre paesi diversi: la Svezia, il bonifico veniva fatto in una banca in Lituania e tutte le controversie venivano risolte a Dubai.

Gli assegni non hanno la stessa valenza

Sono sotto osservazione anche gli assegni con la distribuzione dei dividenti, la New Financial Tecnology ha promesso un 10% mensile sulla cifra investita. Si tratta di assegni che fanno riferimento a una banca di Miami.

L’assegno internazionale però è bene ricordare che non ha la stessa valenza di un assegno di una banca italiana perché gli Stati Uniti non hanno aderito alla Convenzione di Ginevra del 1931 sull’assegno internazionale quindi non può essere riconosciuto come titolo esecutivo.

Questo comporta che la persona che riceve l’assegno non potrà avere l’iter di garanzia che ha invece con un assegno in Italia
Per ora dei fondatori non traccia e non si è ancora riuscito a stimare l’ammontare della truffa ma si ipotizza tra i 40 e i 100 milioni di euro.

Intanto Emanuele Giullini, uno dei tre soci della New Financial Technology, respinge tutte le accuse e ha spiegato che per ora non ci sono elementi per poter affermare che la società abbia truffato qualcuno. Ha inoltre puntualizzato che stanno facendo i dovuti accertamenti e che al momento non ha accesso ai portafogli dei clienti.

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