Castello di Godego

Si è spento il Maestro Ugo Gazzola, artista e anima del Barco Mocenigo

Dal 2000 Gazzola aveva diretto i lavori di restauro e completo recupero del Barco Mocenigo, che in quegli anni era un rudere abbandonato.

Si è spento il Maestro Ugo Gazzola, artista e anima del Barco Mocenigo
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Si è spento nel pomeriggio di martedì 27 settembre 2022 Ugo Gazzola, all’età di 69 anni.

Si è spento il Maestro Ugo Gazzola

Maestro restauratore e artista, era conosciutissimo a Castello di Godego in quanto artefice del recupero e restauro del quattrocentesco Barco Mocenigo, che a partire dal 2000 aveva trasformato da rudere abbandonato a “scuola-bottega” di restauro che gestiva con passione, valorizzandolo anche come luogo culturale aperto a tutti.

Il Barco, sede della scuola di restauro da lui diretta, è stato infatti da lui reso fruibile alla comunità come luogo ricreativo e di ritrovo, sede di mostre d’arte ed eventi. Artista noto anche per i suoi quadri, sculture e installazioni, Ugo ospitava nel Barco artisti, formazioni musicali e compagnie teatrali, per le prove e gli spettacoli.

“Intendeva il Barco come una scuola bottega e simposio in cui mescolare le arti e condividere momenti conviviali”, ricorda la moglie Daniela insieme ai figli Andrea, Eva e Davide. “Era orgoglioso di quanto realizzato, anche perché molti restauratori di beni culturali del territorio avevano conseguito la necessaria certificazione imparando sul campo, nella sua scuola”.

Ad esprimere cordoglio per la perdita tutta l’Amministrazione Comunale, tramite le parole del Sindaco Diego Parisotto:

“Ugo, andandosene così, troppo presto, lascia un vuoto incolmabile nella nostra comunità, la sua creatività e travolgente energia ci mancheranno. Allo stesso tempo lascia un segno indelebile, sia con le opere e progettualità avviate al Barco, da lui inteso come punto di riferimento per chiunque avesse idee nuove, attività o progetti, sia avendo trasmesso la sua arte a tanti allievi. Noi godigesi siamo grati per averlo avuto tra noi, ci stringiamo a tutta la sua famiglia a cui siamo vicini".

Aggiunge il vicesindaco e assessore alla Cultura Enrico Barichello:

"Con il recupero di Barco Mocenigo e l’attivazione della scuola di restauro ha realizzato un sogno, riuscendo molto bene nell’impresa, ma aveva ancora tante idee nel cassetto, di cui non ci dimenticheremo, per potenziare l’attrattività del territorio ampliando l’offerta ricettiva del paese. Nel suo Dna Ugo aveva lo spirito dell’ospitalità e della condivisione, non c’era turista che passasse di là a cui non lui aprisse le porte del Barco".

A salutarlo con grande dolore, tra i tanti artisti che l’hanno ringraziato “per aver creato ponti culturali e artistici” ieri su Facebook anche l’Orchestra Giovanile La Réjouissance:

“Salutiamo con grande dolore Ugo Gazzola, artista sensibile e gentile, amico prezioso che tante volte ha ospitato con delicata generosità le nostre prove nel suo Barco Mocenigo. Per salutarlo dedichiamo a lui e alla sua nobiltà d’animo il Lacrimosa tratto da quel Rockquiem che tante volte abbiamo provato al Barco coccolati dalla sua affettuosa accoglienza, dalle sue tisane e dai suoi sorrisi. Grazie per tutto, Ugo. Fai buon viaggio. Noi continueremo a suonare con gioia anche per Te”.

A ricordarlo anche una sua allieva Elisa Ferin:

“Oltre ad essere stato il mio maestro durante lo stage, Ugo è stato correlatore della mia tesi di laurea in scienze chimiche per la conservazione del restauro a Ca’ Foscari. Con lui ho condiviso un percorso artistico dal 2008 ad oggi, fino a diventare una sua collaboratrice coordinando insieme a lui le attività didattiche”.

La storia

Dal 2000 Gazzola aveva diretto i lavori di restauro e completo recupero del Barco Mocenigo, che in quegli anni era un rudere abbandonato e gli era stato dato in concessione, coordinando le attività e il collegamento tra il Barco e il Comune, che ne è proprietario.

La sua passione l’ha portato a svolgere un lavoro di ricerca raccogliendo durante il restauro i materiali del Barco sotto forma di campionature. È stato promotore e coordinatore del progetto Fitotinctoria per il recupero dell’arte tintoria tradizionale con uso di ingredienti vegetali naturali e si è occupato personalmente della raccolta di circa 200 piante aromatiche e tintorie ospitate in barchessa. v

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