Non fanno lo scontrino, la Gdf sospende quattro attività gestite da cinesi

Bar, ristoranti sushi e negozi di articoli informatici, i blitz a Bassano del Grappa e Rossano Veneto.

Non fanno lo scontrino, la Gdf sospende quattro attività gestite da cinesi
Pubblicato:

Non fanno lo scontrino, la Gdf sospende quattro attività gestite da cinesi. I Finanzieri del Comando Provinciale di Vicenza hanno intensificato i controlli strumentali in materia di regolare emissione di scontrini e ricevute fiscali nei confronti di esercenti tenuti allo specifico adempimento, specialmente nei confronti delle attività economiche recidive nella violazione della normativa sui misuratori fiscali.

In particolare, i militari del Gruppo di Bassano del Grappa, nel solo 2019, hanno segnalato alla competente Agenzia delle Entrate, tra le altre, sospensioni dell’attività nei confronti di commercianti o esercenti al dettaglio di nazionalità cinese che sono stati verbalizzati per quattro distinte violazioni, compiute in giorni diversi nell’arco di un quinquennio.

In tali casi e quando il provvedimento sanzionatorio è divenuto definitivo, a seguito di provvedimento della Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate, è disposta la sospensione della licenza o dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività, ovvero la sospensione dell’esercizio dell’attività medesima, per un periodo da tre giorni a un mese.

Gli esercenti recidivi nella specifica violazione, nel caso di specie, sono C.X., 26enne gestore di un bar a Bassano del Grappa, che ha violato la norma in materia di emissione dello scontrino fiscale più di quattro volte tra il 2016 e il 2019; H.D., 31enne titolare della società che gestisce un ristorante sushi nel centro di Bassano del Grappa, che non ha emesso lo scontrino in quattro diverse occasioni tra il 2016 e il 2019; C.M., 50enne gestore di un bar a Rossano Veneto, sanzionato quattro volte dal 2016 al 2019; C.Z., 31enne commerciante di articoli informatici, responsabile di quattro diverse mancate emissioni dello scontrino dal 2015 al 2019.

Tale sanzione accessoria, espressamente prevista dall’art.12 del D.Lgs 471/1997, si aggiunge alla sanzione principale per la mancata emissione dello scontrino o della ricevuta fiscale, pari al 100% dell’IVA evasa, calcolata sul valore del bene o del servizio ceduto, sanzione che comunque non può essere inferiore a 516 euro per ogni documento fiscale non emesso e che è irrogata a prescindere dal numero di violazioni riscontrate.

L’attività dei Finanzieri bassanesi si inquadra tra i compiti istituzionali affidati al Corpo al fine di contrastare l’evasione fiscale, a tutela degli operatori economici che, operando nella legalità, si trovano a confrontarsi con concorrenti sleali.

Seguici sui nostri canali