Una magica notte al Museo di Montebelluna
Suggestiva visita alla scoperta delle opere «ritrovate» durante i lavoro di restauro per realizzare il Memoriale Veneto.
Una magica notte al Museo di Montebelluna. Ieri sera, sabato 18 maggio il MeVe ha aperto gratuitamente le porte in orario serale, per fare un salto indietro nel tempo. Niente energia elettrica, tutto al lume di candela
Il Memoriale veneto della Grande Guerra (MeVe) ha svelato i suoi affresch al lume di candela. Tutto questo in occasione della Notte europea dei Musei che ha offerto la possibilità di visitare Villa Pisani sotto un’ottica diversa, senza dubbio molto affascinante e suggestiva.
Si è fatto un salto indietro nel tempo fino al Settecento, secolo che rappresenta l’apice della raffinatezza della Serenissima e che vide il matrimonio tra Isabella Correr e Almorò Pisani, celebrato a Biadene nella chiesa dei santi Vittore e Lucia, vicino al Memoriale. Niente elettricità dunque: i video e le postazioni tecnologiche del memoriale sono timaste spente e tutto è stato osservato alla tenue luce delle candele.
Per aumentare l’immersione in questo mondo ormai lontano, anche le guide del MeVe ha indossato abiti del Settecento, accompagnando i visitatori alla scoperta degli incredibili affreschi che decorano gli interni di villa Pisani, dal salone centrale dipinto da Faustino Moretti nel Seicento, alle nuove pitture parietali scoperte recentemente nel corso del restauro della villa. Anche i bambini hanno potuto godere di questa serata particolare, con laboratori didattici pensati appositamente per loro.
Nelle volontà degli organizzatori, il MeVe vuole continuare ad essere un luogo sociale, dove le barriere sono abbattute e dove le persone possano sentirsi a casa propria. "Il Meve è una struttura che mette in discussione la realtà - afferma la direttrice Monica Celi, che evidenzia come - il Memoriale non parla solo di guerra, ma anche della bellezza di una villa, testimonianza di un periodo storico e parte di un sistema più ampio di amministrazione del territorio da parte della Serenissima. Nel Memoriale convivono le due nature diametralmente opposte dell’uomo: la guerra e l’arte, entrambi prodotti dell’umanità, che vogliamo cercare di far comunicare offrendo un’esperienza immersiva ed emozionale".