La richiesta d'aiuto, poi la fuga dopo lo schianto della Bmw: ora si indaga anche per omissione di soccorso
Iscritti nel registro degli indagati i due conducenti delle auto coinvolte: l'ipotesi è quella di duplice omicidio stradale, ma il quadro potrebbe ulteriormente aggravarsi
Duplice omicidio stradale, ma potrebbe scattare anche l'accusa di omissione di soccorso. Nuovi inquietanti dettagli sulla tragedia di Gorgo al Monticano in cui hanno perso la vita due giovani.
La richiesta d'aiuto, poi la fuga dopo lo schianto della Bmw: ora si indaga anche per omissione di soccorso
Emergono nuovi inquietanti dettagli sul tragico incidente di Gorgo al Monticano, costato la vita a due giovani - Eralda Spahillari, 19enne di Ponte di Piave, e Barbara Brotto, 17enne di Oderzo - la notte tra sabato e domenica scorsa lungo via Sant'Antonino. Già perché l'ipotesi investigativa che prende corpo è quella di una possibile omissione di soccorso. La Procura sta infatti indagando anche in questa direzione.
Dopo il tremendo schianto della Bmw 420 infatti, guidata da Mikele Tatani, fidanzato di Eralda, le cui condizioni restano gravi ma stazionarie (è ricoverato in prognosi riservata a Treviso), con a bordo le due vittime e un quarto passeggero, Daniel Castelli, 18enne di Motta di Livenza (sottoposto a un delicato intervento chirurgico a Mestre e in fase di miglioramento), gli amici che dovevano trascorrere la serata con loro, a bordo di una Volkswagen Polo, si sarebbero dati alla fuga subito dopo aver chiamato i soccorsi.
E proprio una manovra azzardata tra le due auto, molto probabilmente un sorpasso della Bmw al culmine di una folle sfida sul rettilineo, sarebbe all'origine del drammatico incidente. La Polo, come già emerso, presentava anche uno specchietto rotto. E il contachilometri della potente Bmw, che il padre di Mikele aveva prestato al figlio per la serata, era fermo sui 140 Km/h.
Gli amici però, subito dopo lo schianto contro il platano, allertati i soccorsi, si sarebbero dileguati anziché rimanere lì. Panico, paura delle conseguenze per la velocità e, forse, per qualche bicchiere di troppo. Non a caso l'esame per la guida in stato di ebbrezza e l'assunzione di droghe è stato effettuato sul giovane guidatore della Polo, un 18enne, diverse ore dopo la tragedia. Lo ha confermato il Procuratore della Repubblica di Treviso, Marco Martani.
La Procura, al momento, ha comunque iscritto nel registro degli indagati i due conducenti delle rispettive vetture: l'ipotesi di reato è quella di duplice omicidio stradale. Ma, come detto, potrebbe scattare anche quella di omissione di soccorso. Gli inquirenti stanno ancora sentendo i testimoni e sono tuttora alla ricerca di immagini riprese da qualche telecamera di videosorveglianza della zona.