Presentazione ufficiale

"In-Cavanis": lanciato il progetto per il centro di preparazione paralimpica multidisciplinare di Possagno

Presenti anche il Governatore Zaia, l'assessore Manuela Lanzarin e il presidente del Cip, Luca Pancalli

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L’evento di lancio ufficiale del progetto “In-Cavanis – Centro Multidisciplinare di Eccellenza per la Preparazione Paralimpica e per l’Avviamento ad Attività Rieducative Motorio-Sportive ed Artistico-Culturali” (credit “foto In-Cavanis-6 Insuperabile”).

"In-Cavanis": lanciato il progetto per il centro di preparazione paralimpica multidisciplinare di Possagno

Il Teatro dell’Istituto Cavanis di Possagno ha ospitato nella tarda mattinata di oggi, martedì 14 marzo, l’evento di lancio ufficiale del progetto “In-Cavanis – Centro Multidisciplinare di Eccellenza per la Preparazione Paralimpica e per l’Avviamento ad Attività Rieducative Motorio Sportive ed Artistico-Culturali”.

Moderato da MATTEO GOBBO TRIOLI (Art Director dell’azienda Brombal Luxury Metal Windows & Doors - Donor Sponsor e base del progetto - e Presidente dell’associazione culturale “Spirito Nuovo” di Venezia), l’incontro con la stampa ha visto gli interventi di Padre DIEGO SPADOTTO (Rettore Istituto Cavanis), VALERIO FAVERO (Sindaco di Possagno), PIERPAOLO BROMBAL (Presidente Sola in Deo Sors Cavanis ONLUS, Presidente Fondazione Basilio Martinelli ONLUS, CFO Brombal Luxury Metal Windows & Doors), DAVIDE GIORGI (Presidente Gruppo Terraglio, Delegato CIP Treviso) e GIAMPAOLO BERTON (Vice Presidente Sola in DeoSors Cavanis ONLUS e coordinatore del progetto).

In rappresentanza della Regione Veneto, hanno preso la parola il Governatore LUCA ZAIA (Presidente della Regione del Veneto) e l’Assessore MANUELA LANZARIN (Assessore a Sanità, Servizi Sociali, Programmazione Socio-Sanitaria Regione del Veneto), mentre il Comitato Italiano Paralimpico era rappresentato dal Presidente nazionale LUCA PANCALLI (Presidente Nazionale Comitato Italiano Paralimpico) e RUGGERO VILNAI (Presidente Comitato Italiano Paralimpico Veneto).

Seduti al tavolo anche Paola Carron (Consigliere Delegato del Gruppo Carron), Valter De Bortoli (fondatore e patron DB Group), Paolo Dalla Bella (Presidente Cooperativa Socio-Culturale), Roberto Rigoli (Direttore Servizi Sociali Ulss 2 Marca Trevigiana) e Sebastiano Favero (Presidente Associazione Nazionale Alpini) ed una delegazione dello studio di architettura FA Progetti. Intensa la mattinata di lavori, con i relatori ad alternarsi nella descrizione del progetto e nel suo percorso realizzativo di qui al 2026, anno previsto per l’inaugurazione in aggancio alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Cortina 2026.

Gli interventi del Rettore Padre Spadotto e del Sindaco Favero hanno condiviso l’orgoglio per l’Istituto Cavanis e per la comunità di Possagno di essere il centro del progetto, che si pone l’obiettivo di realizzare un Centro unico nel suo genere, dove riabilitazione, sport, attività motoria adattata ed educazione artistica e musicale andranno a fondersi in un innovativo modello di presa in carico multidisciplinare dedicato alle persone con disabilità, nel contempo candidandosi a struttura di riferimento per la preparazione di atleti individuali e squadre paralimpiche.

Davide Giorgi, presidente del Gruppo Terraglio operativo tra le province di Venezia e Treviso, ha poi sottolineato assieme al coordinatore del progetto Gianpaolo Berton “l’assoluta novità di un progetto che mette assieme elementi, competenze, professionalità e strutture di altissimo profilo, proiettando questa realtà direttamente nel futuro di un welfare che nel nostro Paese non ha alternative a cambiare pelle, costruendo un’alleanza tanto virtuosa quanto inevitabile tra l’ambito socio-sanitario e quello motorio-sportivo. Nella nostra esperienza quotidiana, ormai con 40 anni di storia alle spalle, stiamo sperimentando questo modello e due studi dell’Università di Verona ne hanno certificato l’assoluta validità, con uno spostamento nell’ordine del 20% tra presa in carico sanitaria presa in carico motorio-sportiva. In termini assoluti, la sua adozione a livello sistemico garantirebbe quindi molti miliardi risparmiati ogni anno dal SSN, risorse importanti per alzare il livello di assistenza garantito ai cittadini più fragili”.

Sulla stessa linea d’onda anche il pensiero di Pierpaolo Brombal, anima del progetto e primo nucleo della sua elaborazione.

“Il coinvolgimento del tessuto imprenditoriale di questo territorio è la garanzia primaria per la realizzazione di un progetto che ha a che fare con una visione di società e di comunità che non è casuale, ma figlia del percorso educativo e scolastico di chi ha frequentato il Cavanis, restandone poi ambasciatore nel proprio percorso di vita e di lavoro. La presenza del Governatore e del Presidente del CIP testimoniano oggi la concretezza di un’idea destinata a diventare realtà, con l’aiuto delle Istituzioni ed un più ampio coinvolgimento delle forze imprenditoriali del nostro territorio, ma non solo, perché la vocazione di In-Cavanis è aperta, rivolta al prossimo ed a tutte le forze che intenderanno condividere la stessa visione”.

Ha confermato il pieno interesse della Regione Veneto l’Assessore Lanzarin, che ha dichiarato “stiamo lavorando alla ricerca degli strumenti più idonei supporto del progetto, ragionando su due filoni: il percorso con il coinvolgimento dell’Inail Nazionale, che ha già dato delle aperture importanti, e l’accesso ai Fondi Europei basandoci sull’esperienza che ha già visto CIP e Regione Emilia Romagna collaborare ad un progetto per molti versi simile. Quello che mi sento di garantire è che la Regione farà la sua parte, sposando pienamente l’idea e la visione di una presa in carico della disabilità che non può non indirizzarsi sempre di più verso forme integrate ed innovative con l’ambito motorio e sportivo”.

Raggiante il Presidente del CIP Veneto, Ruggero Vilnai:

“Sono veramente felice per quanto sta avvenendo oggi attorno a questo progetto, che non si basa su concetti astratti ma poggia su una squadra solida e di assoluto valore. Il Veneto sta facendo passi da gigante sul tema della cultura inclusiva negli ultimi anni, in particolare proprio sul valore dello sport in chiave integrata all’interno dei processi riabilitativi. Da cittadino di questa regione sono quindi particolarmente orgoglioso di In-Cavanis, ma è chiaro che per dimensione e per visione questo è un progetto a chiara vocazione nazionale, come confermato dalla presenza del mio presidente Pancalli a questo tavolo”.

In chiusura i due ospiti d’onore, il Governatore Zaia ed il Presidente Pancalli. Luca Zaia:

“Ringrazio davvero tanto l’amico Luca Pancalli per essere qui oggi, è bastata una telefonata per fargli trovare spazio in un’agenda particolarmente complicata in questo periodo. Mi spiace solo non ci sia il sole oggi, perché la bellezza di questo posto è uno degli elementi fondamentali destinati a rendere In Cavanis un progetto vincente, e come ho detto a Pancalli parlandogliene, un progetto serio, supportato da imprenditori con le idee chiare sul significato di bilancio sociale delle proprie aziende. Sono certo che entro l’inizio delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano-Cortina il centro sarà inaugurato, a maggior ragione dopo oggi e dopo che la presenza di Pancalli rappresenta un sigillo di garanzia sull’intero progetto, assieme alla credibilità di tutta la galassia Cavanis, Fondazione in primis, che ne costituisce la base. Questo è senza dubbio uno dei più grandi progetti che le mie tre legislature hanno visto svilupparsi, e del resto sono fermamente convinto che un’occasione come quella delle Olimpiadi e Paralimpiadi del 2026 - destinate a fare cultura inclusiva oltre che sport inclusivo - può e deve lasciare un’eredità al territorio ed alla comunità che la ospita, in primis sul tema dell’accessibilità dei luoghi”.

Luca Pancalli:

“Sono io che ringrazio voi per avermi coinvolto in questa avventura. Il nostro Paese è troppo spesso quello dei grandi sogni che restano tali, ma qui credo che ci troviamo di fronte a qualcosa di estremamente concreto, e non è vero quello che Zaia con umiltà dice quando sottolinea che col progetto nessuno ci guadagna nulla: in realtà qui ci guadagna una comunità, un territorio, un’idea di società che trova nell’accompagnamento allo sport ed all’attività motoria nel contesto riabilitativo una delle leve più innovative su cui stiamo investendo anche come CIP. Vorrei che In-Cavanis diventasse uno dei progetti di legacy di Milano-Cortina. e devo dire che dal punto di vista politico ha intrapreso la strada giusta: il coinvolgimento del sistema socio-sanitario è infatti sempre più strategico, e l’attività sportiva e motoria può diventarne il primo alleato in ottica di welfare moderno e sostenibile, sgravando il SSN e dando più appropriatezza alla presa in carico della disabilità. Ho 43 anni di disabilità sulle spalle, in Italia ne ho viste tante, ma ora davvero credo che i tempi siano maturi perché lo sport diventi l’altro pezzo del sistema socio-sanitario. In-Cavanis si inserisce pienamente nella visione del CIP su questo punto, si tratta di una sfida positiva che il Veneto lancia a se stesso e al sistema Paese. Con la Asl Roma 2 stiamo sperimentando un sistema integrato di riabilitazione sportiva: il Veneto potrebbe essere il secondo laboratorio di sperimentazione, altri ne cercheremo al Sud, creando le condizioni per arrivare a ripensare il sistema dei LEA, tema attualissimo già sul tavolo del Ministero. In questa sfida il Cip c’è e ci sarà: ci mettiamo la faccia, la parola del Governatore è da questo punto di vista una garanzia, come lo è aver messo attorno a questo tavolo tecnico il mondo delle imprese. Costruire è comunque relativamente facile, ma distruggere lo e anche di più: la vera sfida non sarà tanto la costruzione, ma la capacità di sostenerne il funzionamento. La squadra c’è, ora c’è da giocare la partita, e noi ci siamo”.

 

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