Verso il processo

Mariia era annegata nel lago di Revine: rinviate a giudizio 4 persone, anche Suor Maddalena

Gli indagati al momento sono un'animatrice, la responsabile vicaria dell'uscita al lago, la coordinatrice del grest e suor Maddalena

Mariia era annegata nel lago di Revine: rinviate a giudizio 4 persone, anche Suor Maddalena
Pubblicato:
Aggiornato:

Maria era arrivata in Italia per essere ospitata dalla nonna che abita a Vittorio Veneto. Era scappata con la mamma e la sorella per sfuggire alla guerra, lasciando il papà a combattere

Marria era annegata nel lago di Revine: rinviate a giudizio 4 persone, anche Suor Maddalena

C'è una svolta dopo quasi un anno dalla morte della piccola Mariia Markovetska, la bambina di 7 anni di origine ucraina annegata nel lago di Revine il 27 luglio scorso durante un'uscita del Grest dell'Istituto San Giuseppe di Vittorio Veneto. I nonni, dopo la tragedia avevano chiesto giustizia e ora il pubblico ministero Valeria Peruzzo ha chiuso l'indagine.

L'atto precede la richiesta di giudizio, che, salvo elementi nuovi, che gli indagati potrebbero portare nelle prossime tre settimane, riguarderà quattro persone: Martina Paier (difensore Stefano Arrigo), 23enne animatrice che avrebbe dovuto vigilare, al momento del bagno, sul gruppo di cui faceva parte anche Mariia, Simonetta Da Roch, 56enne responsabile vicario dell'uscita al lago (difensori Stefano Pietrobon e Fabio Collodet); Camilla Rizzardi, 37enne coordinatrice del Grest del San Giuseppe (legale Valentina Sartor) e infine Marina Baro, ovvero suor Maddalena, in qualità di responsabile delle attività estive del Grest.

La fuga dall'Ucraina per sfuggire alla guerra, il papà lasciato al fronte

Maria era arrivata in Italia per essere ospitata dalla nonna che abita a Vittorio Veneto. Era scappata con la mamma e la sorella per sfuggire alla guerra, lasciando il papà a combattere. Durante l'uscita estiva con il grest, pare si fosse allontanata da sola e poi, dato che non si trovava, sono partite le ricerche. Il corpo semisommerso, vicino alla riva, è stato notato da una coppia di turisti belgi. A quel punto però, nè il tempestivo intervento di un altro bagnante che ha praticato il massaggio cardiaco alla bambina per cercare di rianimarla mentre aspettava l'arrivo dei sanitari del 118, nè il viaggio "della speranza" in elisoccorso fino in ospedale, hanno potuto salvare la piccola Mariia.

Seguici sui nostri canali