Castelfranco, equipe dello iov compie "il miracolo": con un intervento di 20 ore asporta diverse masse tumorali su un paziente
Era il marzo 2023 quando un 36enne è arrivato con una condizione clinica davvero critica
Il paziente rinnova la sua gratitudine: "Lo IOV mi ha dato speranza, mi ha fornito una prospettiva"
Castelfranco, equipe dello iov compie "il miracolo": con un intervento di 20 ore asporta diverse masse tumorali su un paziente
Era considerato “senza futuro” ma i chirurghi dello IOV hanno eseguito a Castelfranco Veneto una maxioperazione lunga e complessa condotta in modo stupefacente dall’équipe di Chirurgia Oncologica delle vie digestive, diretta dal dr. Pierluigi Pilati. Protagonista un uomo di 36 anni che si è sottoposto ad un intervento ad altissima complessità, perfettamente riuscito. Venti ore sotto i ferri per asportare diverse masse tumorali del peritoneo, resecare l’intestino ed effettuare un trattamento chemioterapico loco-regionale associato all'ipertermia. Oggi, a distanza di sei mesi da quella maxioperazione,il paziente è in buone condizioni generali e la prognosi è soddisfacente.
A marzo l'equipe del dottor Pilati ha studiato il caso del paziente ormai in condizioni critiche
Era il marzo scorso quando nella sede dell’Istituto Oncologico Veneto – IRCCS di Castelfranco è arrivato un uomo in condizioni critiche per una diffusa neoplasia al peritoneo che coinvolgeva diversi visceri. Una situazione clinica considerata difficilmente curabile con un intervento. L’équipe di Chirurgia oncologica delle vie digestive diretta dal dr. Pierluigi Pilati, dopo aver studiato accuratamente il caso,ha deciso per un intervento di chirurgia radicale. E' poi arrivato il tempo di orchestrare nei minimi particolari una operazione davvero impegnativa che è stata divisa in due tempi: una prima parte di 14 ore e mezza il venerdì per eradicare il tumore molto esteso e resecare più parti dell'intestino, una pausa di due giorni per consentire al paziente di stabilizzarsi e poter così affrontare il secondo intervento di 5 ore e mezza il lunedì, durante il quale i chirurghi hanno proceduto ad effettuare la chemioterapia a 42 gradi (ipertermia). Adesso, a distanza di 180 giorni, il paziente sta bene.
“L’uomo è stato trasferito da noi da altro ospedale con un quadro clinico particolarmente severo. Soffriva di un tumore primitivo al peritoneo – spiega il dr. Pilati - estremamente diffuso e ulteriormente aggravato da un quadro di subocclusione. Allo IOV il paziente è stato ristudiato, sono state valutate tutte le indagini già eseguite quindi si è provveduto a stabilizzarlo emodinamicamente. Il suo caso è stato discusso al meeting multidisciplinare e valutato dai colleghi anestesisti. La decisione terapeutica attentamente ponderata è stata nuovamente discussa ed avvallata dal paziente e dai suoi familiari: in particolare l’intervento è consistito nel rimuovere tutta la malattia addominale che aveva coinvolto il peritoneo e successivamente nell’effettuare un trattamento chemioterapico-ipertermico.
La fase di rimozione del tumore è durata circa 15 ore – prosegue il dr. Pilati - a causa della diffusione della malattia e del coinvolgimento di più visceri. La decisione di spezzare il trattamento chirurgico è stata presa intraoperatoriamente, in accordo con l’anestesista, dopo la valutazione dell’operato chirurgico. E’ stata quindi programmata la seconda parte dell’intervento a distanza di due giorni: altre 5 ore abbondanti sotto i ferri durante le quali è stato eseguito un trattamento chemioterapico loco-regionale associato all’ipertermia.
Il paziente è stato dimesso dopo un decorso post-operatorio caratterizzato da una lenta ripresa nell’alimentazione; i successivi controlli ambulatoriali si sono dimostrati soddisfacenti e l'uomo ha ripreso le normali attività. “
Il 36enne: "Lo IOV mi ha dato speranza, mi ha fornito una prospettiva
Parole di gratitudine sono arrivate dal paziente: "Lo IOV mi ha dato speranza, mi ha fornito una prospettiva: mi sono trovato molto bene a livello sia chirurgico che a livello di disponibilità di tutti coloro che si sono avvicendati attorno a me. Nonostante il mio quadro clinico complesso – ha spiega A.M. - tutto il personale è stato fantastico. L’intervento è stato molto complesso e anche il post-operatorio è stato molto impegnativo, adesso sto vedendo la fine del tunnel e non posso che ringraziare lo IOV e la mia famiglia, la cui presenza è stata fondamentale”.
Lo iov centro all'avanguardia per la chirurgia
L'eccellenza nella sanità veneta è stata sottolineata anche dal presidente Luca Zaia che ha espresso la sua soddisfazione per la notizia di un intervento così complesso che ha ridato la speranza ad un paziente considerato " senza futuro".
“Ennesima buona notizia per la sanità veneta e soprattutto per i malati oncologici: all’Istituto Oncologico Veneto (IOV) è stato effettuato con successo un intervento chirurgico di 20 ore per trattare un complesso tumore all’intestino. Questi interventi richiedono un team altamente specializzato di chirurghi e operatori della sanità.
Mi complimento con tutto il personale sanitario e dirigenziale che con impegno e abnegazione ha permesso di poter compiere questo intervento. Il connubio vincente fra ricerca e applicazione medico-chirurgica permette allo IOV di essere stabilmente al top nelle classifiche tra le Ircss in Italia e tra i primi 130 istituti del settore a livello mondiale.
Ancora una volta abbiamo la conferma di una sanità veneta d’avanguardia – conclude il Governatore –. Negli anni lo IOV è diventato un riferimento a livello nazionale e mondiale non solo per la cura dei pazienti affetti da cancro ma anche per la ricerca e le applicazioni chirurgiche avanzate. Ciò è il risultato di decenni di impegno, ricerca e innovazione nell’ambito dell’oncologia da parte di professionisti dalle grandi capacità e dal forte background scientifico. Ringrazio nuovamente il dott. Pierluigi Pilati, il suo staff, il direttore generale, la dott.ssa Patrizia Benini, e tutti i medici, infermieri e operatori dello IOV”.