Lo spot dell'Avis presentato in anteprima nazionale a Treviso VIDEO
“Insieme è più bello” è il titolo del cortometraggio della nuova campagna, Federico e Federica, i due protagonisti.
Lo spot dell'Avis presentato in anteprima nazionale a Treviso . Motore-azione: nove donatori, un regista, una troupe, cosa succederà? Questa mattina, sabato 8 giugno, l'Avis Provinciale di Treviso ha svelato il mistero: presentato in anteprima nazionale lo spot “Insieme è più bello” interpretato da un gruppo di giovani avisini (dai 18 ai 35 anni) chiamati a veicolare la bellezza del dono con un video rivolto ai coetanei.
Il cortometraggio condensa in 1' e 20'' la storia di Federico e Federica, i due protagonisti. Entrambi donatori nella vita reale, fedeli alla loro amicizia nel film. Davanti alle telecamere lui vuole farle una misteriosa sorpresa. Per Federica si tratta della sua prima volta. Subentrano gli amici nei panni dei testimoni, pronti a spiegare lo stato d'animo della coppia in attesa di capire cosa accadrà. C'è grande suspense fino all'ultima scena quando Federico propone a Federica di entrare a fare parte dell'Avis. È questo il regalo che Federico aveva in serbo per la sua amica, per lei è la prima volta come donatrice Avis, accolta tra sorrisi e applausi.
«Il video “Insieme è più bello” è nato con la volontà di parlare ai giovani spiegando loro qual è la forza dell'Avis e la bellezza di entrare a far parte della nostra grande famiglia condividendo un impegno solidale che aiuta a fare e a farsi del bene. Lo spot è frizzante, usa parole capaci di raggiungere le nuove generazioni, cercando di trovare un linguaggio comune per toccare le corde del loro cuore» spiega entusiasta Vanda Pradal, presidente dell'Avis Provinciale di Treviso. “Insieme è più bello” lancia quindi un invito collettivo alla donazione attraverso i media tradizionali, senza tralasciare le nuove piattaforme frequentate dai giovani, Facebook, Instagram e Twitter.
Il cortometraggio, interamente girato nella Marca Trevigiana, è stato messo a punto dopo un casting promosso all'interno dell'associazione avisina individuando i potenziali attori tra coloro che hanno partecipato al concorso “I volti del dono”. Si tratta di ragazzi e ragazze tra i 18 e i 35 anni che hanno aderito all'iniziativa pubblicando sui social avisini la propria foto per fare un carico di “mi piace” e diventare testimonial della donazione. Ecco che sono diventati protagonisti dello sketch: Erika Bonotto, Francesco Cadamuro, Giovanna Gaborean, Roberto Paladin, Simone Tommasini, Federica Bottega e Federico Gerhardinger affiancati da Paola Panontin e Riccardo Acciai.
«Abbiamo voluto fare una selezione coerente e credibile con la parte da interpretare. Trovare solo degli attori professionisti per fare promozione senza mai aver allungato il braccio non sarebbe stato lo stesso. Per questo abbiamo voluto coinvolgere i partecipanti del concorso “I volti del dono” che sono a tutti gli effetti donatori- prosegue la presidente Pradal - .La linfa vitale dell'Avis è il ricambio generazionale, abbiamo sempre bisogno di nuove leve e dobbiamo “ringiovanirci” di continuo. Per farlo occorre saper parlare ai ragazzi e alle ragazze in modo semplice, diretto, convincente e coinvolgente».
Un impegno che l'Avis Provinciale di Treviso sta portando avanti da tempo. Durante l'anno scolastico 2017/2018 l'invito avisino alla donazione è entrato in 38 scuole della provincia di Treviso coinvolgendo ben 3.513 studenti dai 6 ai 18 anni. Un'attenzione che dà buoni frutti: la fascia di età più attiva nella donazione di sangue va infatti dai 25 ai 40 anni e tra le 4.000 nuove idoneità annuali c'è una buona rappresentanza di under 25.
«Il video “Insieme è più bello” è a tutti gli effetti uno strumento didattico che può essere proposto all'interno delle scuole ma è anche formulato come un concept di comunicazione emozionale accessibile ai giovani attraverso gli altri canali digitali presenti in Rete» sottolinea Manuel Gualandi, co-direttore creativo di Cga Art Agency che ha elaborato e realizzato lo spot.
La storia di “Insieme è più bello” sembra destinata a non finire qui. «Il progetto potrebbe avere un seguito- conclude Pradal- la sfida della solidarietà è sempre aperta e noi dobbiamo essere sul pezzo, e veicolare l'importanza della donazione di sangue restando al passo con i tempi».