Dichiarati alla Breton di Castello di Godego 216 esuberi su 836 lavoratori
L'azienda che produce utensili per la lavorazione della pietra è nel pieno di una crisi di fatturato e di ordinazioni
È crisi di fatturato e ordinazioni per l'azienda Breton di Castello di Godego, specializzata nella produzione di utensili per la lavorazione della pietra. I dipendenti, attualmente, sono 900 ma sono stati annunciati 216 esuberi.
Dichiarati alla Breton di Castello di Godego 216 esuberi
A mettere in crisi la Breton, azienda leader nel settore dei macchinari per la lavorazione di pietre e metalli, con sedi di rappresentanza in tutto il mondo, è stata la guerra.
“La congiuntura di una serie di mercati in crisi – spiega Massimo Baggio, Fiom Cgil Treviso - dovuti anche, soprattutto nell'ultimo periodo, alle due guerre che fondamentalmente hanno portato i mercati russo e israeliano ad avere una contrazione importante, hanno determinato dalla seconda metà del 2023 e arrivando a gennaio di quest'anno l'azienda a chiedere la cassa la cassa ordinaria.”
La prima fase del confronto azienda-sindacato si è conclusa nel pomeriggio di ieri, giovedì 11 luglio 2024, a Treviso con l’avvio della procedura per la cassa integrazione straordinaria per 12 mesi e la richiesta di un piano complessivo per incentivi e prepensionamenti.
I dati
40% la diminuzione dei volumi di produzione nel 2023 rispetto al 2022, 216 gli esuberi annunciati dall'azienda sugli 832 dipendenti fortemente specializzati nei due stabilimenti di castello di Godego e Vedelago.
Per il sindacato il caso Breton è un brutto segnale.
“Probabilmente – prosegue Baggio - questo è la punta dell'iceberg rispetto a una preoccupazione che decisamente più allargata sulla parte soprattutto di quel pezzo di manifatturiero, la preoccupazione che abbiamo noi e verso l'indotto piuttosto che ovviamente su un settore. Macro che è quello della della grande realizzazione di impianti."