Allerta alimentare

Possibile presenza di Listeria nel formaggio Monte Veronese prodotto nel Trevigiano

Tra i tre richiami del Ministero della Salute c'è anche l'articolo Italiamo prodotto nella sede di Vedelago

Possibile presenza di Listeria nel formaggio Monte Veronese prodotto nel Trevigiano
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Con tre diversi comunicati pubblicati sul sito del Ministero della Salute, sono stati richiamati tre tipologie di formaggio Monte Veronese per la possibile presenza di Listeria. Tra questi ce n'è anche uno prodotto in provincia di Treviso.

Primo richiamo

Il primo richiamo alimentare è stato pubblicato il 10 luglio scorso. Riguarda il "Formaggio Monte Veronese Dop" del marchio Italiamo, prodotto e commercializzato da Latterie Venete S.p.a.

Formaggio Monte Veronese Dop

L'articolo in questione è stato richiamato per la "possibile contaminazione microbiologica da Listeria monocytogenes". Entrando nei particolari, si tratta del lotto di produzione 55Q24, con data di scadenza 22/09/2024, commercializzato nella confezione da 250 grammi in atmosfera protettiva.

Il produttore Latterie Venete S.p.a, invece, ha marchio di identificazione IT 05 104 CE e sede in via Bassanese 2 a Vedelago, provincia di Treviso.

"Non consumare. Riportare al punto vendita di acquisto" si legge nel comunicato del richiamo alimentare.

Gli altri due richiami alimentari

Per quanto concerne gli altri due richiami alimentari del Ministero della Salute, pubblicati in data 12 luglio 2024, si tratta rispettivamente del "Formaggio Monte Veronese Latte Intero Dop 1/4 Atm" e del "Formaggio Monte Veronese Latte Intero Dop 1/2 Atm".

Entrambi hanno data di scadenza 19/08/2024. I lotti di produzione, invece, sono nel primo caso L. 0124421216, nel secondo L. 022442126. Il marchio di identificazione dello stabilimento è CE IT 05 100. Le confezioni, invece, sono dal peso di 2,3 kg e di 4,7 kg.

Anche in questo caso, il richiamo riguarda la possibile contaminazione da Listeria monocytogenes. Per questo motivo bisogna "non consumare il prodotto".

Listeria, cos'è

La gravità della sintomatologia varia sensibilmente in funzione della dose infettante e dello stato di salute dell’individuo colpito. Si va da forme simil-influenzali o gastroenteriche, accompagnate a volte da febbre elevata fino, nei soggetti a rischio, a forme setticemiche, meningiti o aborto.

Listeria monocytogenes resiste molto bene alle basse temperature e all’essiccamento, in alimenti conservati a temperatura di refrigerazione (4°C). È invece molto sensibile alle usuali temperature di cottura domestica degli alimenti.

Per prevenire è necessario prestare massima attenzione alle corrette modalità di conservazione, preparazione e consumo degli alimenti indicate in modo preciso nell'etichetta presente sulla confezione, che normalmente comportano la cottura prima del consumo.

L’adozione di semplici regole di igiene nella manipolazione degli alimenti, anche a livello domestico, riduce infatti il rischio di contrarre la malattia.

In particolare serve:

  • lavarsi spesso le mani, pulire frequentemente tutte le superfici e i materiali che vengono a contatto con gli alimenti (utensili, piccoli elettrodomestici, frigorifero, strofinacci e spugnette);
  • conservare in frigorifero gli alimenti crudi, cotti e pronti al consumo in modo separato e all’interno di contenitori chiusi;
  • cuocere bene gli alimenti seguendo le indicazioni del produttore riportate in etichetta;
  • non preparare con troppo anticipo gli alimenti da consumarsi previa cottura (in caso contrario conservarli in frigo e riscaldarli prima del consumo);
  • non lasciare i cibi deperibili a temperatura ambiente e rispettare la temperatura di conservazione riportata in etichetta.
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