Controlli straordinari

Blitz dei Carabinieri a Treviso: sospese 7 aziende per gravi violazioni di sicurezza e lavoro nero

Scattano sanzioni per un totale di 330mila euro. Numerose violazioni anche in altri settori come gli esercizi pubblici, la ristorazione e i servizi alla persona, per mancata formazione del personale, l’omessa sorveglianza sanitaria e il mancato aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi

Blitz dei Carabinieri a Treviso: sospese 7 aziende per gravi violazioni di sicurezza e lavoro nero
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Nei giorni scorsi, i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Treviso, hanno scoperto gravi violazioni in 38 aziende durante un'operazione volta a prevenire lo sfruttamento del lavoro e il caporalato. Sette di queste sono state sospese, per gravi mancanze di sicurezza sui luoghi di lavoro e per lavoro nero (in copertina: immagine di repertorio)

Controlli intensificati

Nell'ambito delle attività finalizzate a prevenire e reprimere i fenomeni di sfruttamento del lavoro e del "caporalato", i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro (NIL) di Treviso hanno individuato 38 aziende inadempienti in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.

All'esito dei controlli, i militari hanno sospeso sette attività imprenditoriali, sei a causa delle gravi violazioni sulla sicurezza, e una per lavoro nero.

Sospensioni nei cantieri edili

Durante un controllo in un cantiere edile di Casale sul Sile, sono state sospese due aziende intente a svolgere lavorazioni in quota. Mentre laa prima stava operando su un ponteggio privo di precauzioni, la seconda non aveva redatto il Piano Operativo di Sicurezza, documento essenziale per poter operare in sicurezza all’interno di un cantiere edile.

A queste sospensioni, si aggiungono altre due imprese nei cantieri di Oderzo e Montebelluna, trovate a operare su ponteggi non a norma, e due aziende impegnate a Godega Sant'Urbano e Paese, sospese perché non avevano redatto il Piano Operativo di Sicurezza.

Lavoro in nero e altre violazioni

Oltre ai cantieri, i Carabinieri hanno effettuato altri controlli in un vigneto nel Comune di Maser dove è stato individuato un lavoratore di origini marocchine intento ad effettuare lavorazioni di pulizia e sfalcio dell’erba in totale carenza previdenziale e assicurativa, e pertanto "in nero". A questo, si aggiunge un ulteriore controllo in un'azienda di carpenteria metallica a Fanzolo, sospesa perché stava impiegando lavoratori stranieri in nero, per operazioni di saldatura.

I controlli del NIL hanno, infine, coinvolto anche altri settori come i pubblici esercizi, la ristorazione e i servizi alla persona. Anche qui, sono state riscontrate numerose violazioni, tra cui la mancata formazione dei lavoratori, l’omessa sorveglianza sanitaria e il mancato aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).

Complessivamente, i controlli effettuati hanno portato all’identificazione di molteplici violazioni, con sanzioni per un totale di 330.000 euro.

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