Altvelox

"Autovelox non omologati a Treviso", denunciati il sindaco Conte e il prefetto

La risposta del primo cittadino: "Io sto dalla parte della sicurezza stradale. Una denuncia non mi farà desistere"

"Autovelox non omologati a Treviso", denunciati il sindaco Conte e il prefetto
Pubblicato:
Aggiornato:

Dopo il caso scoppiato a Riese Pio X, l'Associazione Tutela Utenti della Strada (Altvelox) ha contestato questa mattina, lunedì 5 agosto 2024, due autovelox di Treviso, presentando ai Carabinieri una denuncia contro il sindaco del capoluogo della Marca, il prefetto e il dirigente della Polizia Locale.

Altvelox: "Autovelox non omologati a Treviso"

Secondo l'Associazione Altvelox, il Comune di Treviso avrebbe installato due postazioni fisse di autovelox sulla SR 53.

I rilevatori in questione sono stati installati ai Km 59+821 (direzione Paese) e 59+030 (direzione Oderzo), utilizzando apparecchiature modello "Velocar Red&Speed EVO versione VRS-EVO-L2" con matricola 179 e 180. Si tratta di modelli diversi rispetto a quelli sotto accusa nell'inchiesta di Cosenza (che coinvolge anche Venezia e Vicenza) e da quello contestato dalla stessa associazione a Riese Pio X.

Secondo l'associazione: "Le due apparecchiature elettroniche non sono debitamente omologate ma sono in possesso di semplice ed inutile approvazione con determina Ministero Infrastrutture e Trasporti n. 6099 del 18.11.2015. Il comune di Treviso ha poi in uso un telelaser modello TruCam HD anch'esso privo di omologazione".

Gianantonio Sottile di Altvelox

Denunciati il sindaco Conte e il prefetto

Questa mattina è stata presentata una denuncia-querela presso i Carabinieri nei confronti del Sindaco di Treviso Mario Conte, dell'assessore Andrea De Checchi, del Prefetto Angelo Sidoti e del dirigente della Polizia Locale Andrea Gallo.

"Il Comune di Treviso - Polizia Locale, non ha mai fornito prova, che i rilevatori elettronici in possesso e che ricordiamo hanno messo a bilancio 8 milioni di euro dal 2021 al 2023 siano effettivamente corrispondenti ai prototipi depositati al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti".

La denuncia è stata indirizzata alla Procura Generale della Repubblica e alla Procura di Treviso, con la richiesta di avviare procedimenti penali per tutti i reati che l'Autorità Giudiziaria potrà rilevare dai fatti esposti.

Inoltre, si legge nella nota di Altvelox, il Sindaco Mario Conte e il Prefetto di Treviso Angelo Sidoti sono stati accusati anche di diffamazione aggravata, per alcune dichiarazioni rilasciate ai media riguardo una nostra precedente denuncia contro il Sindaco di Riese Pio X.

Il sindaco Conte: "Sto dalla parte della sicurezza stradale"

In risposta alla denuncia, il sindaco Mario Conte ha scritto su Facebook:

"L'Associazione Altvelox mi ha denunciato per rifiuto d'atti d'ufficio, frode processuale, falsità materiale e ideologica e truffa. Io sto dalla parte delle Associazioni dei Familiari e Vittime della Strada. Io sto dalla parte della sicurezza stradale. Una denuncia non mi farà desistere".

La risposta del Sindaco Conte

Poco dopo, il Sindaco ha pubblicato un altro post per far chiarezza sulla vicenda:

"Mi ero ripromesso di non aggiungere ulteriori commenti a quelli già fatti in giornata. Sono talmente sereno nel mio approccio alla vicenda della denuncia da parte di un’associazione per l’utilizzo degli autovelox in tangenziale da ritenere ogni considerazione semplicemente “in più”. Tuttavia, in queste ore ho letto commenti che mi hanno lasciato interdetto, motivo per cui ho ritenuto opportuno chiarire alcune cose.

I dispositivi di rilevazione della velocità della tangenziale di Treviso sono ben conosciuti dall’utenza e anche opportunamente segnalati. Il limite è di 90 km/h. Allo stato attuale, dopo una recente pronuncia della Cassazione, è in fase di risoluzione da parte del Ministero dei Trasporti una questione burocratico/normativa circa le “omologazioni” dei dispositivi.

Nei mesi scorsi, proprio in tangenziale, sono stati rilevati passaggi a 170/180 km/h. Un automobilista è perfino riuscito a raggiungere i 200 km/h. Roba da Formula 1. La volontà non è quella di vessare i cittadini, ma tutelare l’incolumità degli utenti della strada. D’altra parte, se si rispettano i limiti di velocità, non ci sono infrazioni e di conseguenza contestazioni.

Sono d’accordo con il Prefetto: ognuno fa i conti con la propria coscienza. Da parte mia, come ho detto stamattina, c’è solo la volontà di lavorare per il bene della comunità, per la sicurezza stradale, per la vita.

Non avrei potuto dire lo stesso togliendo ogni deterrente e consegnando la strada anche a chi la scambia per una pista. Gli incidenti purtroppo sono all’ordine del giorno e dobbiamo prevenirli con ogni mezzo, dalle campagne di informazione o sensibilizzazione alle sanzioni.

A nessuno fa piacere prendere una multa. Ma dobbiamo sempre chiederci perché l’abbiamo presa. Il sindaco, il Prefetto, l’assessore o il comandante della Polizia Locale non sono tiranni che impongono regole fuori dal mondo ma semplicemente persone che lavorano per la sicurezza del territorio e non di certo per fregare la gente".

Seguici sui nostri canali