Vigile del fuoco si schianta col Doblò sulla Pedemontana dopo aver salvato un anziano scomparso
Il pompiere 59enne è rimasto ferito nell'incidente. La denuncia dell'USB: "Ribadiamo la necessità che i mezzi di soccorso debbano obbligatoriamente essere occupati da almeno due operatori"
Sabato mattina, 2 novembre 2024, intorno alle 10,30, si è verificato un incidente stradale che ha coinvolto un vigile del fuoco di 59 anni.
Vigile del fuoco si schianta sulla Pedemontana
Il pompiere era alla guida di un Fiat Doblò in dotazione al comando provinciale dei vigili del fuoco e stava tornando a Montebelluna, dopo aver partecipato alle ricerche di un anziano di 74 anni, affetto da Alzheimer, scomparso nei boschi di Tarzo il giorno precedente e ritrovato vivo all'alba di sabato in un burrone.
Durante il viaggio di ritorno, il vigile del fuoco ha perso improvvisamente il controllo del veicolo, che è andato a schiantarsi contro le barriere laterali. L'impatto gli ha causato una frattura a una gamba e un grave trauma addominale.
L'allarme è stato lanciato immediatamente, e sul posto sono intervenuti i soccorritori del 118, insieme ai colleghi Vigili del Fuoco. I colleghi lo hanno estratto dall'abitacolo e affidato alle cure del personale sanitario. Dopo essere stato stabilizzato, il 59enne è stato trasportato in ambulanza all'ospedale Ca' Foncello di Treviso.
La denuncia dell'USB: "Fatto grave"
L'USB, nel formulare i migliori auguri di pronta guarigione al collega rimasto ferito, ha colto l’occasione per denunciare ancora una volta la pratica, purtroppo consolidata, di inviare automezzi di soccorso con il solo autista a bordo.
"Fatto assai grave perché questa abitudine non è prevista in nessuna norma e che oltre al Dipartimento dei Vigili del Fuoco per mezzo del Capo del Corpo abbia ribadito la necessità che i mezzi di soccorso debbano obbligatoriamente essere occupati da almeno due operatori, anche il regolamento di servizio prevede che il supporto sia formato da due unità VF.
Molto spesso però, per carenza di personale e per la mancata sensibilità da parte dei Dirigenti locali in merito alla tematica, non si attenziona il pericolo ribadendo questa obbligatorietà e inviando colleghi allo sbaraglio.
L’ausilio di un altro operatore nel mezzo inviato in soccorso può prevenire anche da eventuali colpi di sonno, distrazioni o malori essendo di fatto una sicurezza aggiuntiva soprattutto dopo l’espletamento di servizi continuativi durante l’orario notturno e di lunga percorrenza per arrivare e tornare dal luogo dell’intervento.
Una ulteriore riflessione va fatta in merito all’età del collega che a 59 anni si vede ancora costretto a partecipare attivamente agli interventi di soccorso.
Per il momento, in attesa di ulteriori sviluppi, non possiamo che rinnovare gli auguri di una pronta guarigione al collega".