Simbolo di memoria e legalità

Strage di Capaci, in piazza dei Signori i resti dell'auto della scorta del giudice Falcone

La cerimonia, mercoledì 27 novembre 2024, organizzata dalla prefettura di Treviso in collaborazione con “DonatoriNati Associazione Donatori Volontari - Polizia di Stato”

Strage di Capaci, in piazza dei Signori i resti dell'auto della scorta del giudice Falcone
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Mercoledì 27 novembre 2024, a Treviso è stata esposta una potente testimonianza della strage di Capaci: la carcassa della Quarto Savona 15, l'auto della scorta di Giovanni Falcone, fatta esplodere dalla mafia il 23 maggio 1992, insieme al veicolo su cui viaggiavano il giudice e sua moglie, la giudice Francesca Morvillo.

In piazza dei Signori i resti dell'auto della scorta del giudice Falcone

Simbolo di memoria e giustizia, racchiuso in una teca itinerante, che attraversa l'Italia per diffondere tra i cittadini, soprattutto i più giovani, la cultura della legalità: la carcassa della Quarto Savona 15 è arrivata anche in Piazza dei Signori.

L’auto, che viaggiava con il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani, oggi rappresenta un simbolo di memoria e di impegno contro ogni forma di criminalità.

Quarto Savona 15

La cerimonia, organizzata dalla prefettura di Treviso in collaborazione con “DonatoriNati Associazione Donatori Volontari - Polizia di Stato” e con il supporto del Comune di Treviso e dell’Ufficio Scolastico Provinciale, ha avuto come momento centrale la presentazione della teca contenente i resti della Croma blindata della scorta di Giovanni Falcone, distrutta nell’attentato di Capaci.

La partecipazione degli studenti

L'evento ha coinvolto circa 200 studenti delle scuole superiori, riuniti per riflettere sui valori della memoria, della legalità e della solidarietà.

Gli studenti

Presso l’Auditorium di Santa Caterina, Tina Montinaro, vedova del capo scorta Antonio Montinaro, ha incontrato, in videocollegamento, i ragazzi per un confronto sui temi della legalità e della giustizia, ponendo l’accento sul valore della solidarietà e del rispetto delle regole come fondamenti di una società giusta.

Il prefetto Angelo Sidoti ha ricordato agli studenti il valore della memoria, sottolineando come essa sia essenziale per contrastare l’indifferenza e la violenza.

“Coltivare la memoria dei momenti più drammatici della nostra storia – ha detto – è un dovere di ogni cittadino”.

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