Il monologo di Donatella Rettore a Le Iene: "Lucio Dalla ascoltò le mie canzoni e mi disse: Scrivi, finisci il liceo e scappa di casa"
La cantautrice di Castelfranco Veneto: "Una mattina, quando avevo 10 anni, uscii casa lasciando un biglietto 'Addio vado a vivere con Mick Jagger'"
"Volevo squarciare quel muro di bigottismo e di omertà"
Donatella Rettore, l'iconica cantante nata a Castelfranco Veneto, è stata protagonista del programma Le Iene Show su Italia 1, domenica 1° dicembre 2024.
Donatella Rettore a Le Iene
Durante la trasmissione, andata in onda domenica sera, Rettore ha regalato momenti indimenticabili, esibendosi in alcuni dei suoi brani più celebri, come Lamette e Splendido splendente. Le performance sono state arricchite da una coreografia inedita, eseguita insieme agli ironici Angioni, Rossi e Kiboba.
Poi il duetto con Beatrice Quinta:
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Il monologo
Se il talento musicale di Donatella era già noto e le sue esibizioni hanno confermato la sua maestria, a sorprendere sono state le sue parole. Nel corso della puntata, infatti, l'artista ha presentato un monologo in cui ha raccontato la sua vita: i sogni ribelli di una bambina sognatrice, l'ascesa al successo e il ruolo di protagonista assoluto nella scena musicale italiana.
"Una mattina, quando avevo 10 anni, uscii casa lasciando un biglietto 'Addio vado a vivere con Mick Jagger'. Mia madre mi riacciuffò poche ore dopo in stazione. Ma quella fantasia, quella voglia di evadere sono rimaste per me, sempre.
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E qualche anno più tardi incontrai Lucio Dalla che ascoltò le mie canzoni e mi disse 'Davvero ti rassegni a rimanere qui nella nebbia, a suonare per quattro amici'. Gli risposi che per mia madre potevo fare tutto tranne che la cantante: andava bene pure la suora, l'astronauta, a patto che rimanessi in una stanza, lontano dal sesso che era il suo grande tabù. Lui insistette: 'Continua a scrivere, finisci il liceo in fretta e scappa di casa'.
Lo ascoltai. Il mio primo successo fu proprio un inno alla libertà sessuale, all'orgasmo negato alle donne. 'Ha lasciato un fiore rosso sul candore di ogni letto': Lailolà.
L'anno dopo a Sanremo cantai 'Carmela' che era un inno alla rivoluzione spagnola. Volevo squarciare quel muro di bigottismo e di omertà e così sono nati album come: Kamikaze Rock 'n' Roll Suicide, Estasi clamorosa, Magnifico delirio, Brivido divino. Inni alla vita e alla morte che spopolavano nel mondo ma in Italia erano tenuti un pochettino scandalosi. Tanto lo scandalo passa perché passa tutto nella vita, passa la giovinezza, passa l'amore, passano le fantasie e passa anche la paura".