Mamma di quattro figli morta dopo un intervento estetico, indagati due medici per omicidio colposo
Potrebbe essere stato un farmaco potente a causare il decesso di Helen Comin, 50enne di Cittadella. Intanto proseguono le indagini e si attendono gli esiti dell'autopsia
Sono ancora diversi i punti da chiarire sulla morte di Helen Comin, la 50enne di Cittadella e mamma di quattro figli, deceduta dopo un intervento di sostituzione delle protesi mammarie in una clinica privata di Castelfranco Veneto. Sulla morte della 50enne ha aperto un'inchiesta la Procura di Treviso e due medici della clinica risultano indagati per omicidio colposo.
Mamma di 4 figli muore a 50 anni dopo un intervento estetico
L'operazione, eseguita il 5 settembre, si era conclusa senza apparenti complicazioni. Helen era stata trasferita nel reparto post-operatorio e, sotto la supervisione del personale medico, sembrava in buone condizioni: si era persino seduta sul letto circa 40 minuti dopo l'intervento.
Tuttavia, poco più di un'ora dopo, la situazione è precipitata. La donna ha avuto un'improvvisa crisi cardiaca che ha richiesto l'intervento d'urgenza del personale della clinica e del 118. Trasportata in ospedale a Castelfranco Veneto, Helen è rimasta in coma per cinque giorni prima di perdere la vita.
L'ipotesi del farmaco che ha scatenato la crisi
Gli inquirenti sospettano che a causa della crisi possa essere stato il Sufentanil, un potente antidolorifico che, combinato con i residui di anestesia nel corpo della paziente, avrebbe potuto provocare un effetto paradosso e un fatale stress cardiaco. Tuttavia, il farmaco non è menzionato nelle cartelle cliniche sequestrate presso la clinica, sollevando dubbi e sospetti.
Secondo quanto emerso, una telefonata avvenuta il 7 settembre tra un'infermiera della clinica e il reparto ospedaliero avrebbe rivelato la somministrazione del farmaco. Ma questa informazione sarebbe stata riportata solo nelle cartelle cliniche dell'ospedale di Castelfranco.
Attesa per i risultati dell'autopsia
Gli investigatori stanno cercando di ricostruire cosa sia realmente accaduto e chi abbia deciso l'eventuale somministrazione del Sufentanil, senza documentarlo.
Si attendono ora i risultati dell'autopsia, insieme alle analisi sui tessuti della paziente, saranno decisivi per verificare la presenza del farmaco e far luce sulle responsabilità.