Scarcerato il 30enne accusato di stupro a Conegliano: la vittima ritratta, possibile scambio di persona
Durante l'indagine, sarebbero emersi dubbi da parte della vittima riguardo al riconoscimento fotografico
L'arresto avvenuto pochi giorni fa a Conegliano (un 30enne senegalese fermato inizialmente per aver drogato e violentato una 29enne italiana il 20 novembre scorso) potrebbe essere stato un clamoroso caso di scambio di persona. Non solo, la vicenda stessa potrebbe avere contorni ben diversi rispetto a quanto prospettato.
Scarcerato il 30enne accusato di stupro: possibile scambio di persona
Fin dal primo momento, il 30enne aveva respinto ogni accusa, sostenendo di essere vittima di un errore di identità. A seguito delle sue dichiarazioni, il giudice per le indagini preliminari Marco Biagetti avrebbe disposto ulteriori accertamenti, affidandoli agli agenti del Commissariato di Conegliano.
Durante l'indagine, sarebbero emersi dubbi da parte della vittima stessa riguardo al riconoscimento fotografico, che avrebbe portato all'arresto del senegalese, e la 29enne avrebbe affermato di non essere più sicura della sua identificazione.
Anche l'altro accusato, un 38enne di Santa Lucia regolarmente residente e operaio meccanico, avrebbe dichiarato di conoscere il nordafricano solo superficialmente e addirittura di ritenere che non fosse coinvolto nei fatti.
In seguito a questi nuovi elementi, il gip Biagetti avrebbe deciso per la scarcerazione del 30enne. Il suo avvocato, Stefano Sartori, avrebbe commentato la decisione definendola un primo passo verso la verità e ribadendo l'innocenza del suo assistito, che avrebbe sempre negato ogni coinvolgimento.
Resta in carcere l'altro accusato
Diversa sarebbe invece la situazione per l'altro arrestato, che rimane in carcere. Anche lui avrebbe negato le accuse, sostenendo che la vittima avrebbe inventato tutto per vendetta e che il rapporto sarebbe avvenuto con il suo consenso in cambio di denaro per acquistare droga.
Secondo la sua ricostruzione, la 29enne avrebbe accettato di avere un rapporto sessuale in cambio di 30 euro, che sarebbero stati utilizzati da un altro uomo presente in casa per acquistare droga. Tuttavia, una volta scoperto che sarebbe stata acquistata cocaina anziché eroina, la donna avrebbe reagito con rabbia.
Il meccanico avrebbe inoltre dichiarato di vivere in una stanza in affitto all'interno di un appartamento di proprietà di una donna italiana, che secondo lui avrebbe potuto confermare l'assenza di violenza. Secondo la sua versione, dopo un iniziale litigio dovuto alla droga sbagliata, la giovane si sarebbe calmata e, insieme all'altro uomo, avrebbe consumato la sostanza. Solo successivamente, la ragazza avrebbe deciso di denunciarlo, inventando la storia dello stupro.
Le indagini continuano per far luce sulla vicenda e accertare la verità dei fatti.